Calcio

Serie C: Ghirelli: 'Porte chiuse? Ecco cosa penso...'

27.02.2020 16:08

I microfoni di TuttoMercatoWeb.com, questa mattina, hanno raggiunto nella sede fiorentina della Lega Pro il presidente Francesco Ghirelli, per un punto della situazione in questo delicato momento del campionato, dovuto all’emergenza legata al Coronavirus.
Che non è però l’unico tema toccato dal numero uno della Lega Pro.

Emergenza Coronavirus: giusto fermare il calcio?
“E’ la prima volta nella storia che il calcio si ferma per un virus, non era mai accaduto, ma questa era un’emergenza da affrontare, e la salute viene al primo posto. Poi io non posso non difendere il calcio, e dico subito che il campionato rimane regolarissimo. Siamo un amplificatore mediatico, quindi la situazione è da affrontare con calma, c’è una catena di comando da rispettare (Governo, scienziati, CONI, FIGC e Leghe, ndr) ed è giusto che ognuno faccia il suo mestiere. Chiaramente, avendo vincoli diversi dalla Serie A, ho potuto prendere una decisione diversa dalla loro”.

A che tipo di vincoli fa riferimento?
“La Seria A ha due vincoli più rigidi, legati all’immagine del paese nel mondo e ai prossimi campionati Europei: vi immaginate se l’Inter questa sera non scendesse in campo? Avrebbe un’eco internazionale. Non solo, la A deve dare anche i calciatori alle nazionali entro un tempo determinato, quindi il sacrificio delle porte chiuse era necessario. Io finché potrò lo eviterò, non posso rompere l’entusiasmo delle 600mila persone in più che ci seguono dallo scorso anno, e non voglio che i club abbiano danni economici dai mancati incassi, che sono la fonte primaria per il sostentamento: ovviamente, se poi il Governo desse diverse disposizioni, mi atterrei”.

Non sarebbe stato però più opportuno sospendere anche il Girone C, unico in campo?
“Ci siamo mossi tenendo conto delle 6-7 regioni interessate all’emergenza, e con criterio sportivo, essendo tante le gare coinvolte, ci è sembrato più idoneo rinviarle tutte. Ma nel Sud non c’è questa problematica, quindi si può giocare: tutte sono scese in campo. E’ stato usato lo stesso sistema”.

Al Sud c’è però la situazione dell’Avellino da monitorare.
“Per il club irpino, ci sono al momento verifiche in corso. La FIGC continua a proseguire la strada delle nuove norme sulle iscrizioni, ha preso quindi potere in merito e la commissione sta appunto verificando la situazione, poi ne sapremo di più. A ogni modo, se ci fossero problemi tornerebbe tutto al Tribunale. I giudizi sono affrettati, il sindaco si sta muovendo, ma sarebbe bene che altri invece si fermassero, è inutile agitarsi: ci sono persone che dovrebbero impicciarsi meno e far prevalere l’interesse generale. Io per il momento non ho incontrato, se non in modo fugace a un convegno, i vertici del club, ma dopo le verifiche federali sarò pronto a incontrarli”.

A proposito di incontri e convegni, la Lega Pro è sempre più mediatica.
“Questo fa parte dello sviluppo del nostro brand. Ci sono molte tv che si stanno interessando a noi, e la partecipazione al Festival di Sanremo è stata un’ottima cassa di risonanza. Pensate che volevamo portare sul palco una maglia da consegnare ad Amadeus, ma tal Cistiano Ronaldo ci ha bruciato l’idea, e quindi il sabato mattina siamo corsi in sede a prendere due palloni: poi Cristiana Capotondi è scesa in campo e ha fatto gol. Il sabato, in prima serata. Senza di lei non saremmo mai arrivati a un palcoscenico così importante, e questo è stato un bene per tutto il sistema, perché CR7 ha portato sul palco il calcio mondiale, noi quello italiano”.

Scendiamo anche noi in campo: da cosa è nata la necessità del IV° ufficiale a partire dalla prossima stagione?
“Le maggiori riflessioni sono nate dopo che la gara tra Virtus Verona e Gubbio è stata interrotta a pochi minuti dal termine per l’infortunio del direttore di gara, situazione che ha costretto le squadre a sobbarcarsi nuovi costi per poter disputare in un secondo momento la restante parte del match. Non solo, sono alle volte capitati episodi di infortuni agli assistenti, con le normative che in quel caso prevedono la sostituzione di entrambi, con due dirigenti delle società che vanno a sostituirli: questo va bene, con rispetto parlando, per il calcio parrocchiale. Ma noi siamo una lega professionistica, abbiamo introdotto gli auricolari, non potevamo permettere certe altre situazioni. Non solo, ragionando da sistema, questa cosa favorirà gli arbitri di Serie D, che venendo a svolgere la funzione di quarto uomo, come accade per i nostri in Serie B, matureranno esperienza: è una crescita per tutto il calcio”.

Commenti

Brindisi: Entra in un negozio di cellulari, aggredisce una donna e ruba l'incasso
Sport e sociale, partito a Francavilla Fontana il nuovo progetto “Sport di tutti”