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Basket, focus sui nostri avversari: Dinamo Banco di Sardegna Sassari

17.05.2019 15:55

C’è stata incertezza fino alla penultima giornata, ma dopo la vittoria con Avellino ogni ipotesi lasciava pensare che sarebbe stata proprio la Dinamo Sassari l’avversaria designata, e così è stato.

Sassari-Brindisi, Brindisi-Sassari. Saranno ancora una volta loro a darsi battaglia, come avvenuto già frequentissimamente nella storia recente. Chi ha la memoria lunga le ricorderà tutte…

LA STORIA - Si tratta della Sassari con cui ci siamo contesi la Final Four di coppa Italia di Legadue nella stagione 2009-2010: in quell’occasione la spuntò Brindisi proprio al PalaSerradimigni, grazie all’instant replay che non convalidò il canestro sulla sirena di Marcelus Kemp che sarebbe valso il sorpasso;

La stessa Sassari della promozione contesa e conquistata da Joe Crispin e compagni con ben 3 giornate di anticipo, sempre nella stagione 2009-2010;

La stessa Sassari contro cui abbiamo disputato la prima Final Eight di coppa Italia  della nostra storia, al Forum di Milano nel 2013, persa solo all’overtime contro i sardi trascinati dai fratelli Diener;

La stessa Sassari contro cui abbiamo giocato i nostri primi playoff dell’era moderna, nel 2014: anche in quell’occasione i piazzamenti erano gli stessi, ma il risultato della serie, nonostante 2 partite su 3 molto equilibrate, fu un mesto 3-0;

La stessa Sassari, e veniamo alla più recente, contro cui abbiamo conquistato la nostra prima finale di coppa Italia appena 3 mesi fa, con la mente che potrebbe ancora raccontare le palpitazioni della bomba da 10 metri di Chappell a Firenze…

Un nuovo capitolo da scrivere insomma, e da aggiungere all’archivio di un testa a testa che non si chiuderà certo dopo questa serie, comunque essa finirà.

L’AVVERSARIO OGGI - Il Banco di Sardegna arriva ai playoff forte di uno stato di forma impressionante che parla di 16 vittorie di fila fra campionato e coppa (conquistata). Prima di allora Sassari aveva messo in pericolo anceh la stessa qualificazione ai playoff. La svolta è arrivata dopo l’avvicendamento in panchina di Gianmarco Pozzecco, che dopo un inizio così e così ha riportato nuova energia e voglia a un gruppo che sembrava aver smarrito l’identità di inizio stagione costruita con Vincenzino Esposito. Si può parlare (per ora) di un Pozzecco 2.0 dato che sembra aver abbandonato gli eccessi che lo hanno caratterizzato nella prima parte della sua carriera di allenatore. Il morale è quindi al massimo per gli isolani, ma al contempo sanno di non essere stati neanche loro fortunatissimi ad incrociare una squdra come l’Happy Casa.

NUMERI – Sassari è la terza squadra per punti segnati per partita in campionato con ben 86.4, ed è la seconda che recupera più rimbalzi con 40.1, quasi 5 in più rispetto a Brindisi. Potrebbe essere questa una delle chiavi della serie. E’ inoltre quinta per assist distribuiti (17.4) e quinta per percentuale da 3 punti con il 37% complessivo.

L’ORGANICO – Sassari si presenta ai playoff con un roster di assoluto livello, che occupa una posizione adeguata in campionato e che in una serie playoff potrebbe impensierire anche i favoritissimi dell’Olimpia Milano.
In cabina di regia c’è un playmaker vero, vecchio stampo, Jaime Smith, metronomo che gestisce i tempi dell’attacco, buon tiratore da 3 che sa dire la sua anche in difesa; il suo cambio Marco Spissu è fra gli italiani che è esploso in maniera più clamorosa quest’anno, e nell’appuntamento più importante vorrà confermarsi.
Da guardia, recuperato da un brutto infortunio al legamento crociato del ginocchio, il fromboliere Scott Bamforth ci sarà, anche se non nelle migliori condizioni; il suo alter ego naturale Tyrus McGee è pronto a sostituirlo in caso di necessità, insieme al pari ruolo Stefano Gentile.
L’ala piccola Dyshawn Pierre si è guadagnato un posto in quintetto dopo l’apprendistato dello scorso anno, con un’alternativa di esperienza come Justin Carter; più defilato, gioca meno ma c’è sempre, il capitano Giacomo De Vecchi.
In posizione di ala forte c’è il massiccio Rashawn Thomas, uno dei principali terminali offensivi, capace di essere decisivo anche a rimbalzo; a cambiarlo un sesto uomo di lusso come Achille Polonara, che ha trovato la sua miglior dimensione proprio uscendo dalla panchina.
Sotto canestro uno dei centri più dominanti del campionato: Jack Cooley è un’autentica montagna umana, 208 cm per 124 kg di muscoli, punti e rimbalzi: molto in questa serie potrebbe dipendere dalle sue prestazioni, dato che il reparto dove Brindisi è più leggera; nella sostituzione si alternano Daniele Magro e Polonara.Foto Luigi Canu Ciamillo&Castoria - www.dinamobasket.com

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