Calcio

Pane, basket e....peperoncino: Scavolini BM Pesaro e Enel Brindisi

09.11.2012 10:20
La prima impressione è che si somiglino come due sorelle gemelle. Scavolini BM Pesaro ed ENEL Brindisi, prossime avversarie domenica sera al Palapentassuglia, hanno infatti tanti punti in comune come caratteristiche tecniche, oltre al fatto di essere appaiate a quattro punti in classifica.
Sono infatti due squadre di chiara propensione offensiva perimetrale, che danno il meglio di sé nel gioco aperto in velocità e si affidano sotto canestro più all’atletismo che al talento dei singoli. Ed inoltre sono tutte e due formazioni ancora alla ricerca di un sistema di gioco ottimale e di una solida e convincente identità di squadra. Quello che invece le rende davvero diverse, almeno al momento attuale, è il trend agonistico: Brindisi viene da una brillante vittoria in casa della Dinamo Sassari ed è caricata a mille sotto l’aspetto psicologico; Pesaro invece, dopo un positivo inizio di stagione, ha infilato tre sconfitte consecutive e la trasferta in Puglia non sembra davvero l’occasione migliore per invertire la rotta. Non è il caso, però, di fasciarsi la testa prima di rompersela: la band di Giampiero Ticchi, con tutti i suoi difetti, è comunque un gruppo che si batte sempre con assoluto impegno e tanta generosità, e siccome ai ragazzi in biancorosso non mancano talento e caratura tecnica, l’impresa a sensazione potrebbe comunque concretizzarsi anche su un campo ostico come quello di Brindisi, restituendo a Pesarobasket l’entusiasmo di inizio stagione. L’ENEL Brindisi è formazione tutta “stars-and-stripes, con cinque americani nel quintetto base. Punto di forza della squadra di coach Bucchi è la coppia di esterni Reynolds – Gibson. Il primo ha lasciato il segno a Sassari con ben 12 assists smazzati ed è 5° assoluto del campionato nella specialità dei passaggi vincenti. Il secondo è il vice-tiratore scelto del torneo con 19,5 punti a partita, anche se detiene una poco edificante pole position nella classifica delle palle perse (5 a partita). Sotto canestro, Brindisi sfrutta la stazza fisica e la combattività di Grant e Robinson, coppia di lunghi alla boscaiola, sempre ponti a far legna nell’area pitturata. Se la Vuelle vorrà veramente provare a fare l’impresa, dovrà puntare soprattutto su una incrollabile intensità difensiva, senza cali di concentrazione per tutto l’arco dell’incontro, e soprattutto su un attento controllo del ritmo di gioco e su una drastica riduzione delle palle perse, perché se la partita si metterà sul piano del corri-e-tira, Brindisi si mangerà i nostrani in un sol boccone. Denis Clemente, nonostante appena approdato in riva alla Foglia, potrebbe dare un consistente contributo in cabina di regìa: il portoricano ha lavorato duro per tutta la settimana, cercando di metabolizzare in fretta il sistema di gioco della sua nuova squadra, e di certo non gli mancano le giuste motivazioni per farsi apprezzare su una piazza storica del basket tricolore come quella pesarese. Dice: ma…il peperoncino? Ve lo serviamo subito. Non ci è piaciuto affatto il modo in cui la società biancorossa ha gestito, almeno finora, la questione nevralgica dell’uscita dal roster di Valerio Amoroso. La “sparata” della caccia a Stefano Mancinelli si è rivelata subito il classico specchietto per le allodole: in realtà la cosa si è chiusa subito in negativo per l’inadeguatezza dell’offerta economica proposta al giocatore, ed il GM Montini ci ha confermato che, almeno per ora, non è previsto alcun nuovo acquisto per rimpiazzare Amoroso (che fanno, si mettono in cassaforte i soldi della rescissione del contratto?). Come dire che lo spot di ala forte dovrebbe restare affidato al duo Mack-Flamini, due giocatori che sono dei power forward come chi scrive è un incantatore di serpenti. La speranza è che, in realtà, in casa Vuelle si stia lavorando in gran segreto per colmare le gravi lacune del settore lunghi: la passione del tifo biancorosso merita rispetto e considerazione.
di Alberto Pisani viverepresaro.it

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