

“Il violento temporale che stamattina si è abbattuto sulla città ha anticipato i tempi circa una decisione definitiva sul trasferimento di una parte degli immigrati attualmente ospiti del dormitorio di via Provinciale per San Vito nella tendopoli realizzata all’interno del campo di calcio del villaggio San Paolo”.
Lo afferma il sindaco di Brindisi Mimmo Consales. “Non ci sono i presupposti – aggiunge Consales – per far vivere gli immigrati, sia pure per un periodo limitato a due mesi, in quel sito. Sono costretto a constatare, però, che proprio quell’impianto sportivo, realizzato negli anni scorsi e mai entrato realmente in funzione, è stato preso in carico dalla Amministrazione pur essendo chiaramente inidoneo a qualsiasi attività sportiva.
E’ l’ennesima dimostrazione del fatto che per anni il denaro pubblico è stato sperperato con opere pubbliche realizzate nel peggiore dei modi con i soldi dei contribuenti. Avvierò una inchiesta interna per capire cosa è realmente accaduto.
Nel frattempo, a scanso di facili strumentalizzazioni, dico con chiarezza che l’allestimento della tendopoli non è costato un solo euro all’Amministrazione comunale in quanto effettuato ad opera dei volontari della Protezione Civile, di un gruppo di cittadini del quartiere, di alcuni immigrati ospiti del dormitorio e con l’encomiabile lavoro di coordinamento svolto dalla Unità comunale di Protezione Civile. Quindi in questo caso non c’è sperpero di denaro pubblico, ma solo la volontà di evitare possibili tragedie per un dormitorio la cui struttura è colpita da un’ordinanza di sgombero emessa - ma non eseguita! – dal Commissario Prefettizio del Comune di Brindisi prima della mai elezione.
Adesso – continua il sindaco Consales – cercheremo una soluzione alternativa e mi auguro che ognuno si faccia carico delle proprie responsabilità, aiutando un’Amministrazione comunale che è stata lasciata da sola a risolvere un problema che invece appartiene a tutta la comunità, compresi gli organi periferici dello Stato e gli altri enti del territorio.
Qualcuno continua ad ignorare che io, a rigor di logica, dovrei e potrei eseguire l’ordinanza di sgombero abbandonando in mezzo ad una strada tutti gli immigrati ospiti del dormitorio.
Non lo faccio per senso di responsabilità, caricandomi di rischi anche di carattere penale che ricadono esclusivamente sulla mia persona.
Adesso rivolgo un appello a tutta la città, compresi imprenditori e club service, perché questo è il momento di dimostrare che la solidarietà non si può vivere solo a parole.
So già che l’argomento-tendopoli verrà utilizzato da qualcuno per demonizzare l’attività del sindaco e della Amministrazione. Non fa niente. Ho deciso per scelta di non rispondere alle provocazioni e di agire alla luce del sole e nell’esclusivo interesse dei miei concittadini e della immagine della città”.
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