Caso Diop: il Brindisi ha rischiato davvero grosso

Il Brindisi deve davvero tirare un sospiro di sollievo. Ricordate Ousmane Diop? Il calciatore che, nel periodo dell’ex consulente di mercato biancazzurro Gerry Palomba, si cercò in tutti i modi di portare a Brindisi? Bene, oggi è al centro di un nuovo ‘caso Eriberto’ che potrebbe costare caro al Martina, sua attuale società.

PROBLEMI CON L'ETA'. É questo il motivo che ha indotto il Foggia calcio a presentare ricorso contro l'omologazione del risultato di Martina-Foggia maturato sul campo che ha visto la sconfitta degli uomini di De Zerbi per 2-1. Il“problema”, in realtà, risalirebbe nel tempo ma è stata solo la società rossonera a sollevare l'eccezione. Ousmane Diop, al suo arrivo in Italia nel 2011 quando militò in serie D tra le fila del Teramo, avrebbe dichiarato di essere nato nel 1994 ma la sua effettiva data di nascita sarebbe invece da retrodatare al 1992. Una versione, quella della società rossonera, che configurerebbe un caso di calciatore con tesseramento irregolare e, in caso di accoglimento del ricorso, porterebbe con molta probabilità alla vittoria 0-3 a tavolino. Escluso in ogni caso qualsiasi riferimento alla nazionalità del calciatore.

L'INGRESSO IN CAMPO. Diop nel corso del derby di domenica scorsa è stato inizialmente schierato in panchina con il numero 15. Dopo l'infortunio di Mangrassi, il centrocampista senegalese è entrato in campo al suo posto al 35' minuto, dovendo uscire a sua volta sempre per infortunio al 78' sostituito da Kalombo. Poco più di 50 minuti giocati che potrebbero ribaltare l'esito della gara stabilita dal campo, assegnando tre punti d'ufficio che risulterebbero preziosi per il Foggia in ottica play off. CASO BRINDISI – Se la tesi del Foggia fosse confermata, vorrebbe dire che il Brindisi ha rischiato davvero grosso in quanto, se lo avesse tesserato, avrebbe schierato un falso under in campo. Sul caso pare si sia attivata anche la magistratura ordinaria.