
L'assessore: "Mi hanno teso una trappola. Ero lì per parlare di calcio"
Fonte: Brindisireport.it
BRINDISI – “Ero andato lì solo per incontrare quattro imprenditori interessati alla squadra di calcio. Si è sollevato un polverone per nulla”. L’assessore comunale allo Sport, Antonio Ingrosso, formalizzerà le sue dimissioni in tarda mattinata, non appena rientrerà a Brindisi da Milano, dove ha trascorso le ultime 24 ore per impegni di lavoro. Per Ingrosso, esponente di un esecutivo di Centrosinistra (fra le cui fila milita anche un altro assessore vicino al Centrodestra, Antonio Colucci, al quale sono stati delegati i Lavori pubblici e l’Edilizia residenziale pubblica) si è rivelata fatale la presenza a un’iniziativa elettorale di Forza Italia svoltasi martedì sera nella sede della Ilario Group Srl, la ditta del consigliere comunale Ilario Pennetta (Forza Italia), alla quale ha partecipato anche Raffaele Baldassarre, candidato degli azzurri al parlamento europeo.
“Non sapevo neanche – dichiara Ingrosso a BrindisiRrport, pochi istanti prima dell’imbarco sul volo che lo riporterà a Brindisi – che Baldassare sarebbe stato presente. Ero seduto in mezzo al pubblico. Mi sono messo dietro al tavolo della conferenza solo per un paio di minuti: il tempo di parlare delle iniziative legate a Brindisi città europea dello sport. Non ho speso neanche una parola di politica. Sono andato – prosegue Ingrosso – soprattutto per parlare con quattro imprenditori disposti ad aiutare il Brindisi calcio”. E da alcune settimane, del resto, Ingrosso, sia nelle vesti di assessore che in quelle di imprenditore, ha intessuto una serie di contatti con almeno due grandi aziende e un network di piccole e medie imprese per risollevare le sorti del sodalizio di via Benedetto Brin in vista del prossimo campionato di Serie D. Ammetterà che sia stata quanto meno una leggerezza partecipare a un incontro elettorale dell’opposizione. Sono stato ingenuo. Non sono un professionista della politica. Mi sono affacciato in questo mondo da pochi mesi e non conosco determinate dinamiche. Mi sono lasciato sopraffare dal desiderio di risolvere i problemi di una realtà che sta a cuore a molti cittadini: il Brindisi calcio. Ma non sapevo di andare incontro a una vera e propria trappola. La foto che mi ritrae affianco a Baldassare è subito diventata di dominio pubblico. E chi le avrebbe teso questa trappola? Non lo so. Sto subendo delle pressioni da chi vuole cogliere la palla al balzo. Non ho capito bene da parte di chi. Il sindaco è mortificato per quello che è successo. Ho ricevuto attestati di stima anche da diversi assessori e consiglieri. In tanti mi hanno appoggiato per il lavoro svolto in questi mesi. Le sue dimissioni, a tal proposito, potrebbero comportare delle ripercussioni sull’organizzazione degli eventi inseriti nel calendario di Città europea dello sport? Ma non c’è solo questo in gioco. C’è anche l’impegno per il calcio. Ci sono dei progetti di sviluppo industriale che ho aperto nelle ultime settimane, fra i quali gli accordi di piattaforma a Tirana (Albania). Sono a posto con la mia coscienza. Esco a testa alta da questa situazione. Da domani tornerò a fare quello che ho sempre fatto: l’imprenditore. E il suo impegno per il Brindisi calcio andrà avanti? Certo, lo porterò avanti da privato. Mi sono avvicinato con entusiasmo al progetto del presidente Antonio Flora. Abbiamo in mente un progetto triennale per il rilancio dei colori biancazzurri. Numerosi imprenditori e anche un paio di grandi aziende sono intenzionate a supportare il calcio. Mi auguro che le vicende politiche non abbiano ripercussioni negative su questo fronte.
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