
Un entusiasmo contagioso che coinvolge dirigenti, staff tecnico, squadra e tifosi. È questa la sensazione che si avvertiva, il 24 agosto scorso, in occasione della presentazione dell’Ischia Isolaverde 2012-2013, nello splendido scenario della Baia di Cartaromana, alla presenza della “madrina” Debora Salvalaggio. Quattrocento i tifosi presenti ai piedi della Torre di Michelangelo, maniero dal quale - narra la leggenda - il divino artista lanciava messaggi inequivocabili a Vittoria Colonna, dimorante nel dirimpettaio Castello Aragonese. Non pochi, visto il periodo, coloro che parteciparono alla presentazione dell’Ischia, chiamata ad abbandonare la serie D e sbarcare in una categoria più adeguata alle aspirazioni della nuova società.
A salire sul palcoscenico naturale ai piedi della Torre e raccogliere l’applauso dei tifosi c’erano il bomber argentino Masini (a lungo rincorso viste le tante richieste dopo i venti gol siglati lo scorso anno a Teramo) e quello milanese Chiaria, il furetto Galizia e il ragionatore Romano, il “play” D’Ambrosio e il jolly Nigro, i mastini Mattera, Cascone e Rainone, così come i baby terribili Longo (in prestito dal Bari), Armeno, Picascia e Conci, senza dimenticare i “reduci” della passata stagione, ovvero i terzini under Finizio e Tito e il giovane-veterano Trofa, al sesto campionato consecutivo con la maglia gialloblù. L’esterno destro di Casamicciola, Mattera e l’esperto portiere Mennella, oltre alla promessa classe ’96 Florio, rappresentano la pattuglia isolana dell’ampia rosa a disposizione di Salvatore Campilongo. Poco prima del “semaforo verde” l’arrivo del folletto Cunzi, ex L’Aquila, “scoperto” in occasione di un’amichevole napoletana contro la rappresentativa dei “disoccupati”. Lo sgusciante attaccante ha finora ripagato la fiducia con sei gol e tanti assist. In attesa che l’esperto bomber Perna (ex Treviso) recuperi pienamente dall’infortunio subito a Potenza (domenica scorsa ha comunque partecipato alla “vendemmia” contro il Grottaglie), ci pensano Masini e il ’94 Longo a vantare posizioni di rilievo nella classifica marcatori.
Lo staff - La nuova Ischia, allestita in tandem dal tecnico Campilongo e dal diesse Crisano, che hanno avuto carta bianca dal presidente Raffaele Carlino (patron dell’azienda “Carpisa”), ha uno staff tecnico e sanitario di assoluta qualità ed esperienza. Il collaboratore di Campilongo è Carlo Tebi, col Napoli in C (con Ventura allenatore), col Gubbio nella serie cadetta (vice di Gigi Simoni), collaborazioni con CSKA Sofia, Arezzo (vice di Antonio Conte), Benevento, Messina ed Ancona, con una breve parentesi da allenatore del Bellinzona (Svizzera). Il preparatore dei portieri è Franco Cotugno, il preparatore atletico è Nicola Albarella, con esperienze nel Napoli così come il massaggiatore Gennaro De Novellis, per anni con la squadra azzurra. Fisioterapista il “Mago” Caso.
Celentano con Carlino - Il presidente Carlino, che nello scorso mese di luglio ha rilevato la maggioranza delle quote in possesso dei vecchi soci attraverso la “Green Island”, ha fatto il “grande passo” sostenuto dal sindaco d’Ischia Giuseppe Ferrandino, autore nel 2007 e nel 2010 di due interventi decisivi capaci di scongiurare una fine ingloriosa della società gialloblù. Al fianco di Carlino ci sono diversi imprenditori come Maione, Dinacci, Fusco, Palmieri ma soprattutto Dino Celentano, vicepresidente del Napoli, protagonista insieme all’allora direttore generale Iuliano dell’ingaggio di Diego Maradona. “Carlino è il vanto dell’imprenditoria campana, il quale non si limiterà al calcio ma ci darà una mano per creare un connubio tra sport e turismo”, è il pensiero del sindaco Ferrandino. Carlino è napoletano di nascita ma ischitano di adozione visto che trascorre gran parte delle vacanze sull’Isola Verde. “Mi sento ischitano, insieme ad un gruppo ambizioso che ha lavorato tanto, vogliamo arrivare lontano. Dalla squadra voglio impegno, cuore - dice Carlino -. Mister Campilongo ha a disposizione un organico completo in tutto e per tutto ma sappiamo che ci aspetta un cammino difficile visto il blasone di tante squadre che, come noi, concorrono per il salto nei professionisti”. Nelle ultime ore si registra l’ingresso in società dell’imprenditore Antonio Esposito, proprietario del marchio “Coconuda”.
Verso Brindisi - Dopo quella di Matera, la tappa di Brindisi rappresenta per l’Ischia un banco di prova importante per le ambizioni della squadra. “È una trasferta lunga dal punto di vista logistico e delicata dal punto di vista tecnico e per questo motivo non abbiamo lasciato nulla al caso - afferma il diesse Nicola Crisano, cugino dell’allenatore Ciro Ferrara -. Il Brindisi è una squadra importante, reduce da una sconfitta immeritata, e per fare bene ci vorrà sicuramente la migliore Ischia”.
La trasferta brindisina è stata organizzata nei dettagli. La squadra andrà in ritiro venerdì sera a Ostuni, dove sabato pomeriggio effettuerà l’allenamento di rifinitura. L’Ischia non annovera squalificati. In forte dubbio il difensore centrale Cascone, mentre l’attaccante Galizia (infortunatosi al braccio alla seconda giornata, a Battipaglia) dovrà riposare ancora per qualche giorno. Nicola Mora, ex Napoli, terminata la squalifica di quattro mesi, sarà a disposizione dalla prossima settimana.
Sasà Campilongo: da bomber “girovago” a tecnico - Salvatore Campilongo nasce a Napoli l’1 settembre 1961. Cresce nelle giovanili della Juve Stabia, ruolo attaccante, ed esordisce in serie A a soli 18 anni, con la maglia della Lazio. Successivamente passa all’Avellino (sempre in serie A), poi, nell’autunno del 1981, si trasferisce all’Empoli, in serie C1. Dopo un lungo girovagare in diverse piazze (con le maglie di Mantova, Campania, ancora Empoli, poi Frattese, di nuovo Campania, Salernitana e anche Brindisi Sport), nel 1989 fa ritorno alla Casertana che, grazie anche ai suoi tanti gol, nel 1991 viene promossa nella serie cadetta. Successivamente veste anche le maglie di Venezia, Palermo, Avellino, Turris, Frosinone, Giugliano e Puteolana. Da calciatore detiene un record singolare, che divide con Carlo Dell’Omodarme: quello del maggior numero di gol messi a segno in una gara in trasferta nel campionato di serie B. Esattamente cinque, realizzati in Lecce-Palermo (1-7) del 23 ottobre 1994.
Appesi gli scarpini al chiodo, nel 2002 Campilongo intraprende la carriera di allenatore. Inizia in serie D, dove guida Casertana e Ariano Irpino (con cui conquista la salvezza vincendo il play-out contro il Marsala). Quindi nel 2004 viene ingaggiato dalla Cavese, con cui parte dalla C2 e arriva a sfiorare una storica promozione in serie B. Meno felici le successive esperienze con Foggia in C1 (esonero) e Avellino in serie B (retrocessione). Nel 2009 passa all’Empoli in serie B, chiudendo il campionato al decimo posto, prima di essere sostituito con Alfredo Aglietti. Nel gennaio del 2011 approda al Frosinone (serie B), ma non riesce ad evitarne la retrocessione in Lega Pro. Infine c’è la brevissima parentesi di quest’anno con la Nocerina, sempre in serie B: il 7 gennaio viene chiamato al posto di Gaetano Autieri per risollevare la squadra dall’ultimo posto ma, dopo due settimane e altrettante sconfitte, risolve consensualmente il contratto. Campilongo, nei primi giorni del mese di giugno, viene contattato dal diesse dell’Ischia, Nicola Crisano, che lo presenta al presidente Carlino: è feeling a prima vista. Firma del contratto e presentazione ai tifosi all’inizio di luglio.
Ufficio Stampa Cittá di Brindisi
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