
Furto nel Comune di Ostuni. Scoperta una banda di ragazzi

IL FATTO - In quella occasione, soltanto il tempestivo intervento di unità della Squadra Volante del Commissariato di Pubblica Sicurezza (chiesto dall’Agente di Polizia Municipale che, in servizio di piantone nel Comando dei Vigili Urbani, aveva sentito rumori sospetti), aveva consentito di sventare il furto, mettendo in fuga i criminali che, penetrati all’interno dopo aver sfondato alcune porte, avevano già smontato ed inserito in varie buste della spazzatura computer ed altri oggetti presenti nei vari uffici.
Nella circostanza, per sottrarsi alla cattura, invano, il giovane Antonio Gianfreda (classe 1985) si era lanciato nel vuoto, dall’altezza di undici metri, riportando gravissime fratture alle gambe ed in altre parti del corpo (gg. 30 s.c. di prognosi) che, tuttavia, non gli avevano consentito di fuggire (condotto e ricoverato nell’ospedale Perrino di Brindisi da unità del 118).
Le conseguenti indagini, conclusesi nella giornata di ieri, hanno consentito di individuare tutti i componenti della banda che aveva agito, nonché il (singolare) movente.
UNA BANDA - E’ emerso che quella notte Gianfreda non era stato il solo a fare il pazzesco salto nel vuoto dall’altezza di undici metri; anche C. M. (classe 1990) si era lanciato da quella finestra ma, a differenza del complice, era riuscito ad allontanarsi sebbene avesse riportato gravissime fratture ai talloni ed altro. Quest’ultimo, per sottrarsi alla cattura dei poliziotti, aveva attraversato alcuni campi incolti, raggiungendo la casa di suoi amici (due fratelli), abitanti a breve distanza. Costoro, a bordo del furgone utilizzato per esercitare l’attività lavorativa paterna, erano subito intervenuti fornendo ampia assistenza all’amico, sino ad averlo accompagnato a casa, persino nella sua stanza.
Solo l’indomani, a causa della febbre e degli incessanti dolori, i genitori di C. M. avevano fatto intervenire personale del 118 (cui era stato detto che il giovane era caduto dal terrazzo ove stava facendo manutenzione), il cui medico, viste le gravi condizioni, ne aveva disposto l’immediato ricovero nell’ospedale Perrino di Brindisi (gg. 30 s.c. di prognosi).
DUE FRATELLI - Le indagini che hanno reso possibile l’individuazione delle responsabilità dei due fratelli artigiani (M. F., classe 1988 e M. J, classe 1992) che hanno favorito la fuga del secondo malvivente, erano scattate poiché il personale della Volante, quella stessa notte, nell’ambito dei primi accertamenti svolti nella zona, aveva fermato il furgone sospetto con a bordo i predetti, allorché gli stessi avevano già accompagnato a casa il ferito.
Schiaccianti, le prove raccolte a carico d tutti i predetti soggetti, i quali sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Brindisi.
IL MOVENTE - Infine, tra non poche difficoltà, gli investigatori hanno interamente ricostruito e documentato il movente che aveva animato i giovani anzidetti a compiere l’azione criminosa: il furto e danneggiamento di tutto i materiale presente nell’Ufficio traffico” della Polizia Municipale di Ostuni, era stato accuratamente pianificato e perpetrato affinché costituisse una “rappresaglia”, nel senso che i citati criminali, con quel gesto “esemplare”, ritenevano di impartire una solenne “lezione” ai Vigili Urbani, “colpevoli” d’aver elevato “ingiustamente” (!) un verbale di contestazione per violazione al codice della strada (dell’importo di soli euro 39,00) a C. M., per divieto di sosta della propria autovettura che qualche giorno prima aveva indebitamente parcati nel centro storico di Ostuni.
Gli indagati Gianfreda (con qualche precedente di polizia) e C. M., sono stati denunciati perché ritenuti responsabili di concorso in tentato furto aggravato, danneggiamenti, ed altro; i fratelli M. F. ed M. J., per favoreggiamento personale aggravato, ed altro.
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