Calcio

L'ex Ciullo dopo l'esonero a Martina: "società assente e scelta inspiegabile"

31.03.2015 16:48

"Un fulmine a ciel sereno. Questo è stato il mio esonero. Pensavo fosse, inizialmente uno scherzo". Ad affermarlo, a Il Nuovo Quotidiano, è l'ex tecnico del Martina, Salvatore Ciullo. Ci ripensa quasi con il sorriso sulle labbra l'allenatore di Taurisano, che a 5 lunghezze dalla permanenza in Lega Pro si è visto recapitare il benservito dalla dirigenza "itriana". "Voglio innanzitutto chiarire che questa non è una replica a nessuno, nonostante il direttore generale Petrosino abbia affermato di attendersela dopo gli attacchi delle ultime ore. La mia piuttosto vuole essere un'analisi di quanto fatto e accaduto nei 10 mesi di permanenza a Martina Franca. Insomma, una sorta di bilancio che avrei voluto tracciare a fine campionato e che, mio malgrado, sono costretto a tracciare con qualche settimana di anticipo". Per Ciullo la permanenza in biancazzurro la si può suddividere in step: "Proprio così. Sono arrivato a Martina chiamato da Gerry Palomba, e sono partito in ritiro con soli 7 giocatori. La società si stava muovendo in ritardo nella composizione della squadra perché aveva atteso l'ufficialità del ripescaggio il Lega Pro. La squadra è stata terminata il 31 agosto con l'arrivo dell'ultimo elemento". E poi come è proseguita questa avventura: "Il 31 agosto inizia il campionato o il "precampionato" qualcuno potrebbe definirlo così. Il nostro direttore generale, per l'acquisizione dei contributi previsti per le squadra che mantenevano il limite di età dei giocatori schierati a 25 anni per 8 giornate, cioè sino alla gara esterna con la Lupa Roma, non conoscendo il regolamento, mi ha fatto giocare l'intero arco delle gare con tanti ragazzi in campo spesso pregiudicando l'esito delle partite. Solo dopo ci siamo accorti che non era così e abbiamo cominciato a inserire i senior a momento giusto e di conseguenza abbiamo cominciato ad acquisire risultati importanti". Poi però, a dicembre, nel momento migliore del Martina, qualcosa si è rotto irrimediabilmente: "E' successo qualcosa di paradossale: dopo le vittorie con Lecce e Paganese, quando attendevamo maggiore vicinanza grazie anche ai risultati, la società non ha fatto sentire la sua presenza, neppure con il semplice saluto di buone feste. Ed è stato sempre così. Poca comunicazione, poco dialogo, ma certo non per colpa della squadra nè per colpa mia". Dopo qualche momento d'inevitabile tensione portata dal calcio mercato di gennaio proprio nello stesso mese la società decide di far tornare in città la squadra, che fino a quel momento aveva avuto a Putignano il suo quartiere generale: "Siamo tornati a Martina solo a parole perché ci siamo sempre allenati a Putignano con tutti i disagi e i problemi che la situazione comportava". Mercato di riparazione: "In questo caso, parlano i numeri: sono partiti sette giocatori, ne sono arrivati tre. E nonostante la rosa ridotta all'osso, da dicembre a marzo eravamo riusciti a fare più punti rispetto alla prima parte del campionato". Insomma mister Ciullo non trova una spiegazione plausibile al suo esonero e a proposito della questione Montalto e della presunta incapacità del tecnico a gestire un giocatore particolarmente estroso e con un carattere difficile, Ciullo aggiunge: "Non ho mai difeso né aggevolato alcun giocatore, tanto meno Montalto. Ero d'accordo invece per la sua partenza a gennaio, considerando anche il suo carattere. Ma la società lo ha blindato". E poi, sempre a proposito del suo esonero, Ciullo conclude: "Diciamoci la verità , non sono io che ho dato più importanza del dovuto a Montalto, ma è stata la società stessa che ha lasciato che il giocatore fosse l'unico attaccante a disposizione dopo l'infortunio di Magrassi". Ed infine, il tecnico di Taurisano rivolge un ringraziamento ai tifosi "Sono soddisfatto del rapporto avuto con la tifoseria, che addirittura prima della gara di Lecce ci chiese scusa a nome di tutti per il trattamento che la società ci stava riservando. Loro hanno sempre dimostrato attaccamento alla squadra e alla mia persona e ora, seppur a distanza, tiferò Martina affinchè l'obiettivo quasi raggiunto si concretizzi presto. Del resto, la permanenza in Lega Pro è quasi una realtà. Ancora un piccolo sforzo e il Martina sarà salvo".

Commenti

Castellucci: "chi ama il calcio venga allo stadio a vedere questo Brindisi"
Zotti dopo la penalizzazione: "venderemo cara la pelle"