Imprenditore bruciato vivo: forse un'atroce vendetta

27.12.2012 18:02

Sembra perdere consistenza l’ipotesi del tentato suicidio. Le indagini porterebbero nella direzione di un tentato omicidio. L’agghiacciante scoperta era stata fatta verso mezzanotte di due giorni fa da una guardia giurata dell’istituto Vigilnova che aveva visto il 51enne Damiano De Fazio avvolto dalle fiamme in contrada Epifani, nelle campagne mesagnesi. Una torcia umana che solo i soccorsi giunti poco dopo sono riusciti a spegnere. L’ipotesi, al momento, è che qualcuno abbia voluto mettere in scena una ‘punizione esemplare’. Forse una vendetta. Se cosi fosse, si tratterebbe di un atto gravissimo. In pieno stile mafioso. De Fazio sarebbe stato cosparso di liquido infiammabile e poi incendiato. Era uscito poche ore prima con alcune persone. La polizia le avrebbe già individuate e dalla loro testimonianza potrebbe nascere la svolta sulle indagini. In quelle campagne non può essersi trovato di certo per caso. Si scava nella vita del’imprenditore agricolo. Nelle sue frequentazioni. Ma soprattutto nella sua attività commerciale. Le condizioni di De Fazio restano gravissime. E proprio per questo, per ora, non può neppure dare alcun contributo al lavoro degli inquirenti che in queste ore stanno ascoltando amici, colleghi e parenti del malcapitato.

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