Mazzata IMU per le grandi aziende: 4 milioni

31.10.2012 09:54

Le polemiche non sono mancate ma alla fine l’accordo è arrivato: aliquota al massimo per le grandi industrie. Invariata e, dunque, al minimo per le prime case. Aumento per le seconde. Il Consiglio comunale di Brindisi si è espresso sulla delicata questione Imu. La vera svolta è rappresentata nel rapporto con le centrali del territorio con impianti di potenza superiori ai 50 chilowatt. Per loro l’aumento è notevole ed è stato disposto nell’ottica di recuperare parte di quello che per anni non hanno dato alla città.  Un’operazione che dovrebbe fruttare al Comune quasi quattro milioni di euro in un colpo solo. Provvedimento, questo, approvato all’unanimità. Qualche tensione si è invece registrata sulla decisione di aumentare l’aliquota per la seconda casa. “Decisione inevitabile” hanno sbottato dalla maggioranza.  “Il Comune di Brindisi – aggiunge Consales – continua a mantenere l’aliquota dell’IMU sulla prima casa allo 0,40 e cioè tra le più basse d’Italia e chi oggi contesta la nostra decisione di aumentare quella sulla seconda casa omette di dire che, così come riportato dal Sole 24ore, ci sono ben 89 capoluoghi di provincia su 100 che hanno aumentato tale aliquota e molti di questi l’hanno portata al massimo consentito per legge, cioè tre punti in più”. E ancora, aggiunge Consales: “E’ volontà di questa Amministrazione alzare al massimo le aliquote anche per le banche e le assicurazioni. Deve pagare di più chi può pagare di più, in maniera tale da permetterci di valutare, già a partire dal prossimo anno, la possibilità di alleggerire la pressione fiscale su anziani e su altre categorie di nostri concittadini”.

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