Mevoli sui manifesti contro Ferrarese: "atto vile"

25.02.2012 16:00

   

La campagna elettorale non è ancora cominciata e già si registrano i primi veleni versati sotto forma di manifesti, che nulla dicono sul pensiero dei loro autori e che si limitano a fare battute sui nomi delle persone, come se Brindisi, soprattutto in questo momento, avesse bisogno di barzellette e non di idee intelligenti, per uscire dalla più grave crisi mai registratasi dal dopoguerra ad oggi. Noi siamo pronti a dare risposte anche a questo modo vile di intendere gli altri e la politica, ma lo facciamo per una sola volta e quasi sottovoce, perché non abbiamo la cultura dell’offesa non soltanto verso i nostri avversari politici, ma nemmeno contro quelli che ci offendono. Ci limitiamo, perciò, ad osservare che se volessimo esercitarci con le battute dei nomi degli attori di questa campagna elettorale ne verrebbero fuori davvero di esilaranti, ma che purtroppo nulla direbbero ai cittadini su che cosa concretamente vogliamo fare per la nostra città. Una cosa, però, la vogliamo dire. Spesso si gioca con il nome del Presidente Massimo Ferrarese, persona quotidianamente impegnata nelle istituzioni per risolvere i problemi del nostro territorio, prendendolo a pretesto per sottolineare la propria brindisinità. Tempo sprecato. Il cognome del presidente della Provincia, infatti, non indica una provenienza “straniera” da Ferrara, ma molto più semplicemente e plausibilmente identifica il “mestiere” del suo avo eponimo, che ha poi trasmesso il nome ai suoi discendenti. In questa prospettiva, se anche l’antenato di un consigliere regionale brindisino, avesse lavorato il ferro, con tutta probabilità egli oggi non sarebbe un “Brigante”, ma un “Ferrarese”. Ma siamo convinti che questi passatempi puerili non interessano nessuno, tanto meno tutti quei brindisini interessati alle sorti della nostra città e magari con convinzione si sono già schierati anche a sostegno di quel candidato, il quale probabilmente sarà stato consigliato da strateghi della comunicazione a corto di idee e di proposte. E soprattutto diventano un chiaro indizio della povertà di idee di chi consiglia di mettere in campo risibili giochi di parole o di chi, magari ricoprendo attivamente un ruolo istituzionale, non riesce a fare di meglio che blaterare senza costrutto contro altri rappresentanti istituzionali o di che con grande pervicacia si scaglia contro quel “Laboratorio politico”, nel quale per mesi ha cercato invano di entrare per ricoprirvi un ruolo da protagonista. Per fortuna, vi sono già in campo idee e proposte, che non solo Mimmo Consales, ma anche altri candidati seriamente preoccupati del presente e del futuro di Brindisi stanno già vagliando e discutendo per far ripartire, fin da subito, lo sviluppo delle enormi potenzialità del nostro territorio, che favorisca l’ingresso nel mondo del lavoro, soprattutto, dei giovani e dia risposte ai tanti disoccupati che da anni vivono sulla loro pelle una insopportabile precarietà. E tutto ciò deve avvenire investendo nell’ambiente e nella sicurezza, nel recupero dei quartieri periferici e del “commercio di prossimità”, bonificando e restituendo agli investimenti produttivi tutta la zona industriale, approntando sinergie e investendo risorse nei settori strategici, nell’aeroporto, nel sistema-porto, che con l’impegno di tutti deve tornare ad essere il cuore pulsante della nostra città, di una Brindisi, che come nel passato, torna finalmente ad essere protagonista della sua Storia. COMUNICATO STAMPA DAMIANO MEVOLI- COORDINATORE CITTADINO NOI CENTRO - BRINDISI

Commenti

Antonio Carito alla Provincia: "faccia chiarezza sulle spese alla BIT'
Brindisi, sparano contro auto