Calcio

Province, PD: " Villa Castelli con Taranto"

06.11.2012 13:09

Villa Castelli“Verba volant, scripta manent”, le dichiarazioni sottoscritte a Brindisi hanno di ben poco significato a livello ufficiale. Villa Castelli ha scelto di aderire alla provincia di Taranto: è quanto stabilito all’unanimità dal Consiglio Comunale con la delibera n. 31 del 26 settembre 2012 con il quale dichiara “immediatamente esecutivo il presente atto deliberativo” (punto 4). Questa resta sino a prova contraria la posizione ufficiale dell’Ente Locale. Qualsiasi altra scelta in merito, da parte di singoli, entra in conflitto con la delibera consiliare. Sarebbe assolutamente contraddittoria un’adesione da parte di Villa Castelli ad altri progetti. Tanto più se questa dovessero configurarsi senza i comuni del Tarantino, territorio a cui Villa Castelli è legata da infrastrutture e affinità culturale ed ancor peggio non solo senza Cisternino e Fasano, città che hanno ben intuito la necessità di un legame più stretto con gli altri comuni della murgia e della Valle d’Itria, ma anche senza Putignano, Alberobello e Locorotondo. La delibera è chiara e non offre spazi a manovre interpretative: “Rilevata la vicinanza geografica e culturale che lega la comunità di Villa Castelli all’Area jonico-tarantina. Considerato che la nuova Provincia, avrà non solo due importanti sbocchi sui mari Jonio e Adriatico, ma anche il rafforzamento di tradizioni storico-culturali che caratterizzano il territorio della nuova Provincia, possibilmente allargata all’adesione dei Comuni di Locorotondo, Putignano e Alberobello, valorizzando e inglobando in una unica Provincia il territorio dei trulli, delle gravine e delle grotte.” Non è un mistero: i comuni minori, primi tra tutti proprio quelli che hanno scelto di aderire alla provincia di Lecce e non a quella di Taranto finirebbero per avere ben poco peso in termini di influenza politica. Insomma dietro la retorica identitaria, non a caso rilanciata a gran voce dall’ormai ex capoluogo, si nasconde una la ben meno idealistica volontà di non perdere influenza e peso politico. Insomma si tratta di ben altro che di “scatto d’orgoglio”. È ben comprensibile la scelta che ha guidato i comuni del Sud della ex provincia di Brindisi, soprattutto quelli dell’entroterra, spesso dimenticati dalle politiche provinciali che hanno dato priorità ed importanza solo ai centri maggiori dimenticando le altre realtà territoriali. Ma attenzione: nel contesto provincia salentina, che per ora abbiamo visto solo su cartine di fantasia, la parte del leone continuerebbero a farla i centri più popolosi, che dispongono di bacini elettorali più ampi. Attraverso tutto questo rumore, che probabilmente si rivelerà inconcludente, passa inosservato il vero problema che ha mobilitato i campanilismi figli di un vecchio modo di intendere la politica: la perdita in ogni caso dello status di capoluogo. Resta comunque il fatto che scelte diverse da quella della delibera non rientrano negli interessi del territorio di Villa Castelli e che anzi potrebbero precludere prospettive di sviluppo importanti, quali progetti coordinati tra comuni della provincia di Taranto e centri delle Valle d’Itria che invece incrementerebbero turismo, commercio e attività imprenditoriali.

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