Calcio

Eni: arriva a Brindisi la mostra sul "cane a sei zampe"

08.09.2011 20:30

(AGI) - Brindisi, 7 set. - Approda a Brindisi la mostra "Il cane a sei zampe", dopo aver toccato, dal 2009 ad oggi, sedi prestigiose dal Parlamento Europeo a Bruxelles alla Pinacoteca Agnelli a Torino, dal Vittoriano di Roma al museo Correr a Venezia, dal palazzo ducale di Mantova all'Archivio di Stato di Firenze, a Milano, Ravenna, Stresa e San Donato Milanese. La mostra e' visitabile dal pubblico da domani fino al 30 settembre prossimo. Inaugurata questa sera nell'ex Convento delle Scuole pie (centro storico cittadino a due passi dalla cattedrale), la mostra scandisce i capitoli della storia economica italiana degli ultimi sessant'anni, proposti da un'angolatura particolare ed autorevole perche' ciascuno puo' leggere il percorso della societa' e dell'economia italiana attraverso l'evoluzione di Eni, dall'originaria "oil company" all'attuale "energy company". La mostra, illustrata da Lucia Nardi, responsabile delle Iniziative culturali di Eni, e' stata inaugurata alla presenza del presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, del commissario straordinario prefetto Bruno Pezzuto, dell'ex sindaco della citta', Domenico Mennitti, dell'amministatore delegato di Enipower, Giovanni Milani, del direttore del personale di Polimeri Europa, Fabrizio Bellini. "Diceva Enrico Mattei che il petrolio e' di quelle popolazioni che abitano sui territorio nei quali noi lo abbiamo trovato - ha detto Milani -. Sembrava un'eresia quando questa frase fu pronunciata, invece rappresenta l'attualita' di un impegno, che passa anche attraverso questa mostra. Essa tra l'altro rappresenta un modello di impresa, che intende consolidare il proprio rapporto col territorio, al quale vuole offrire un contributo non solo per la crescita economica ed occupazionale, ma anche per il progresso culturale. Insomma Brindisi non rappresenta solo uno dei migliori stabilimenti che abbiamo, ma un'occasione perche' il territorio cresca sotto ogni aspetto". Attraverso la mostra Eni, aprendo il proprio archivio storico e chiedendo il contributo a collezionisti privati, e' riuscita a narrare se' stessa attraverso immagini e documenti capaci di testimoniare i passaggi epocali della nostra storia. Segue poi la ricostruzione postbellica e il boom economico degli inizi anni '60. "Una mostra che fara' da battistrada ad altre iniziative, che intendiamo sviluppare dal mese di ottobre - ha detto Bellini - quando con 'fabbriche aperte', ogni cittadino di questo territorio potra' verificare cosa si faccia nelle nostre aziende". Grazie alle nuove tecnologie, ha aggiunto, "questo stabilimento e' tra i migliori che abbiamo". Che sia cosi' lo dimostra anche la breve lettura di brani del volume di Luigia Ierace, "Dove vive Enipower". [gallery link="file" columns="4" orderby="title"]

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