Attentato, l'obbiettivo sarebbe stato il Preside

Sembra dunque che gli investigatori abbiano individuato una persona che avrebbe fabbricato e fatto esplodere l'ordigno maledetto. L'uomo avrebbe agito da solo o in compagnia di poche persone. In ogni caso, sarebbe stata esclusa la pista del terrorismo mafioso o della criminalità organizzata pugliese. Si tratterebbe di una "vendetta privata". Il preside quel giorno era in ritardo A morire doveva essere il preside della scuola che passava in quel punto tutti i giorni alla stessa ora. Tranne quel tragico sabato in cui Rampino era in ritardo. Il preside sentito da Tgcom24 ha però affermato: "Non ho nemici e di sicuro non ho come nemico nessun titolare di pompe della benzina". Una persona sentita al commissariato Nel frattempo un uomo è stato sentito dalla polizia. Sarebbe anche stato sequestrato materiale ritenuto rilevante per le indagini. Tra gli investigatori non vi sarebbero certezze ma solo sospetti. Finora - a quanto si è potuto sapere - nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati. Inoltre la persona al commissariato non ha alcun difensore al suo fianco, fatto che avvalora la tesi che non ci sia in corso un interrogatorio. Ma il procuratore antimafia di Lecce: "Non ci sono novità" "Non ci sono novità", dice però il procuratore distrettuale Antimafia di Lecce, Cataldo Motta, interpellato sulle indiscrezioni a proposito dell'attentato. "Risparmiatemi queste telefonate. Tanto sapete come vi risponderei - ha proseguito il procuratore Motta -. Novità non ci sono e se ci saranno sarete informati al momento opportuno".