
Alle prime ore di questa mattina i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Francavilla Fontana hanno dato il via ad una complessa attività di indagine che ha portato all’arresto dei fratelli ROCHIRA di Francavilla Fontana, già conosciuti alle FF.PP.
ROCHIRA Cosimo infatti era già assunto alle cronache locali il 29 gennaio 2005 per l’omicidio di Angelo PUTIGNANO avvenuto in San Giorgio Jonico; in quell’occasione il ROCHIRA fu sotttoposto a fermo di pg. dai militare del Nucleo Operativo con l’accusa di omicidio volontario per cui è stato condannato in secondo grado alla pena di 14 anni di reclusione; tra pochi giorni infatti si attende l’udienza in Corte di Cassazione che definitivamente deciderà circa la conferma della condanna.
Solo pochi mesi fa, il 03 aprile, a danno dei due fratelli era stato eseguito un decreto di sequestro preventivo sulla società di famiglia per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.
Proprio durante le operazioni di inventariato di quest’oggi, eseguite sotto la supervisione di militari del Nucleo Operativo, all’interno di un’anonima scatola ammucchiata tra le centinaia stipate in un seminterrato adibito a magazzino, i Carabinieri hanno trovato ben occultati due involucri sospetti. I militari, attirati dal peso insolito della scatola, scavando all’interno hanno invece rinvenuto occultato:
- un primo involucro di forma cilindrica del diametro di circa 8 cm, lunghezza di circa 23 cm ed un peso di circa 950 grammi;
- un secondo involucro di forma cilindrica del diametro di circa 7,5 cm, lunghezza di circa 22 cm ed un peso di circa 940 grammi.
Entrambi gli involucri risultavano essere ben sigillati da nastro isolante verde militare con dei piccoli fori, presumibilmente alloggiamenti per eventuali inneschi o detonatori.
Grazie al pronto intuito dei militari operanti, subito si capiva che all’interno vi fosse della sostanza esplosiva che veniva immediatamente messa in sicurezza, a causa del grave pericolo connesso al pessimo stato di conservazione dei manufatti.
Il pronto impiego dei militari artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi permetteva il trasporto in area sicura e il campionamento della sostanza che risultava preliminarmente essere una miscela esplosiva di tritolo, nitrato di ammonio e trucioli di legno, ma che nonostante le pessime condizioni si è dimostrata pienamente efficace e pericolosa.
Stante le prime ricostruzioni i due involucri potrebbero essere catalogati quali tipici ordigni esplosivi di quelli utilizzati per far saltare saracinesche di esercizi commerciali.
Già nei giorni precedenti all’interno dello stesso magazzino erano state rinvenute e sequestrate due cartucce di fucile cal. 12, simile a quelle sequestrate sempre a danno dei due fratelli nel 2009 quando sempre all’interno di un magazzino sito in Francavilla Fontana vennero trovati da militari del Nucleo Operativo.
Stante la pericolosità dei reati e soprattutto i precedenti dei due fratelli, i due venivano dichiarati in arresto in flagranza di reato poiché ritenuti responsabili dei reati previsti dall’art. 2 L.895/67 in quanto in concorso detenevano illegalmente circa due chili di esplosivo di elevato potere offensivo, nonché del reato di ricettazione previsto dall’art. 648 c.p. poiché entrambi i fratelli risultano essere provvisti di qualunque titolo autorizzativo in merito di armi ed esplosivo, il che fa pensare che i due abbiano illecitamente ottenuto l’esplosivo sequestrato.
Esperite le formalità di rito i due venivano associati presso la casa circondariale di brindisi a disposizione dell’a.g.
Commenti