
Clamoroso, sentenza del CdS potrebbe cambiare il consiglio comunale

Ai colpi di scena non c’è mai fine. Il consiglio comunale di Brindisi e Fasano potrebbe cambiare rispetto quello che fino ad oggi abbiamo immaginato tutti. A mettere in discussione il numero di consiglieri che spettano alla maggioranza ci si è messa una recente sentenza del Consiglio di Stato (la numero 2928 del 21 maggio 2012) con cui la V sezione, dovendosi esprimere su un ricorso presentato in seguito all’elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Chioggia ha stabilito che, in caso di numero decimale superiore al 60% del totale dei conseglieri, non si può arrotondare per eccesso.
IL CASO BRINDISI - Il che significa, tradotto nel nostro caso, che la maggioranza del sindaco Consales, ad esempio, dovrebbe fermarsi a 19 consiglieri eletti (anziché 20) lasciando un seggio in più all’opposizione, che a questo punto ne avrebbe 13.
LA REGOLA – Il premio di maggioranza prevede che al sindaco vada il 60% del consiglio comunale. Nel caso di Brindisi il 60% sarebbero 19,2 consiglieri ma, visto il numero decimale, dunque, si dovrebbe arrotondare a 19 e non a 20.
IL CONSIGLIO DI STATO - Non potendosi attribuire 19,2 consiglieri, ma dovendo fare per forza un numero intero, la quinta sezione del Consiglio di Stato, pertanto, ha fissato un paletto ben preciso: oltre il 60% non si può andare col premio di maggioranza. Quindi l’arrotondamento deve essere per difetto. Altrimenti, se si attribuissero 20 consiglieri alla maggioranza, si avrebbe una percentuale che seppur di poco supererebbe il 60%. La sentenza è consultabile a questo link (Sentenza 02928/2012 allegata).
FASANO - Analogo ragionamento pertanto si potrebbe fare per Fasano (dove si passerebbe dal 15 a 7 per la maggioranza ad un più risicato 14 a 8 ) e così per molti altri Comuni dove, alla luce di questa sentenza, ci sarebbero dei consiglieri comunali proclamati eletti ingiustamente in danno di altri candidati. Davvero un bel pastrocchio soprattutto se si pensa che questa sentenza del Consiglio di Stato va a confutare in sostanza la precedente sentenza di riferimento sempre del Consiglio di Stato in cui si fa un preciso richiamo alla circolare ministeriale che invece aggiornava i seggi per eccesso.
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