“So bene che il Presidente Monti si trova a gestire una delle crisi economiche più acute che abbiano interessato l’Italia (e l’Europa) negli ultimi trent’anni, ma il provvedimento taglia-province, al di là degli effetti che produrrà sulla provincia di Brindisi, mi pare privo di quella visione d’insieme sulla quale dovrebbe poggiare l’architettura di un Paese rinnovato“.
È quanto rileva l’ex senatore e consigliere regionale Fli, Euprepio Curto in merito al deliberato del Consiglio dei Ministri del 20 luglio scorso con cui sono stati definiti quei parametri indispensabili per mantenere in vita le Province, parametri non posseduti dalla Provincia di Brindisi.
“Sul piano più strettamente locale – ha dichiarato Curto – osservo con distacco, e con sospetto, la grande agitazione con cui molti stanno affrontando la materia, probabilmente condizionati dal timore delle insidie che un nuovo quadro territoriale e politico potrebbe riservare“.
“Personalmente – ha proseguito l’ex senatore – considero compatibile con la nostra storia (la storia brindisina, per intenderci!) sia il solo accorpamento con Taranto, sia quello esteso alla Provincia di Lecce. Anzi, proprio a questa ipotesi va la mia individuale preferenza, per le comuni radici sociali, economiche e culturali“.
“Né credo – ha evidenziato Curto - che sia una gran cosa adombrare (come ha fatto qualcuno) il timore di essere politicamente schiacciati da potenziali quadrilateri rossi, o bianco-rossi che dir si voglia. Semmai, per il ceto politico brindisino, questa circostanza potrà costituire l’occasione per misurarsi in una dimensione diversa da quella grettamente provinciale (provinciale in senso stretto! ) in cui ci si è adagiati per troppo tempo“.
“Sarà anche questa – ha concluso Curto – una splendida e straordinaria occasione per selezionare la futura classe dirigente. Che poi qualcuno possa rimanere sul campo, non credo che sia un problema che possa angustiare più di tanto…”.
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