ENEL si dichiara "stupita". Ferrarese: non dovrebbe esserlo

22.08.2012 21:00

Enel manifesta stupore per la decisione della Provincia di Brindisi di costituirsi parte civile nel processo sulla presunta dispersione di polveri nell'area del Sito d’interesse nazionale di Brindisi. Enel, infatti, già nel 2010 ha sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare una transazione che definisce ogni problematica con le Pubbliche Amministrazioni, riguardante la presenza dei propri impianti nell'area SIN di Brindisi. La transazione è stata conclusa in applicazione dell’Accordo di programma per la definizione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle stesse aree, sottoscritto nel 2007 da Ministero Ambiente, Regione Puglia, Provincia, Comune e Autorità Portuale di Brindisi. L’odierna decisione della Provincia risulta pertanto incompatibile con quella precedentemente condivisa anche con le altre Amministrazioni dell’accordo di programma. In quella circostanza, infatti, tutte le Amministrazioni avevano inteso ottenere in tempi rapidi vantaggi economici certi per il territorio rispetto all'alea di un eventuale contenzioso.

La replica del presidente della Provincia Massimo Ferrarese:

Massimo FerrareseL'accordo di programma sottoscritto nel 2007 dal mio predecessore alla guida della Provincia di Brindisi - dichiara il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese - , a cui ha successivamente aderito Enel nel 2010 impegnandosi a bonificare le aree dalla stessa inquinate nel territorio di Brindisi, non può inibire in alcun modo la tutela dei diritti patrimoniali e di immagine che la Provincia di Brindisi ed i suoi cittadini hanno subito e subiranno a causa dei fatti di reato contestati nel procedimento penale relativo all'inquinamento derivante dalla dispersione delle polveri di carbone. Il contenuto di tale accordo di programma -continua Ferrarese- è stato approfonditamente valutato dall'attuale Giunta Provinciale che, all'esito di tale esame, ha ritenuto che lo stesso non costituisca in alcun modo atto transattivo o di rinuncia alle legittime azioni risarcitorie conseguenti a condotte asseritamente illecite perpetrate da Enel e dai propri dipendenti. A conforto di tale convincimento vi è, ad esempio, la ventilata presunta impossibilità del Comune di Brindisi a costituirsi parte civile nel medesimo procedimento che deriverebbe non già da quell'accordo di programma bensì da una successiva ed appostita transazione stipulata dalla precedente giunta con la quale l'Organo esecutivo comunale pare abbia rinunciato ad agire in sede giudiziaria nei confronti di Enel con riferimento alla vicenda dello spargimento molesto delle polveri di carbone.
Non esiste alcun atto o transazione sottoscritto dalla Provincia di Brindisi - conclude il presidente Ferrarese - con cui si è dichiarato di rinunciare alla tutela dei propri diritti legittimi e di quelli dei cittadini.

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