
Live Roma: pioggia di ricorsi. Nuovo processo fiume
Prosegue a Roma davanti alla Corte Federale d’Appello presieduta da Gerardo Mastrandrea l’udienza sui ricorsi presentati da Catania, Teramo e Savona relativi alle sentenze di condanna emanate dal Tribunale Federale Nazionale il 20 agosto scorso in merito al filone di indagine sul calcioscommesse.
Il sostituto procuratore Gioacchino Tornatore, il vice di Stefano Palazzi, ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado per Teramo e Savona Il sostituto procuratore Gioacchino Tornatore, il vice di Stefano Palazzi, ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado per Teramo e Savona
La Procura Federale, come comunicato dalla testata messina sportiva,rappresentata dal Sostituto procuratore Gioacchino Tornatore, ha formulato una richiesta “confermativa di tutte le pronunce espresse dal Tribunale Federale Nazionale” in primo grado, auspicando contestualmente una “sanzione adeguata al contributo collaborativo offerto” limitatamente alle posizioni del Catania e di Ninni Corda, ex tecnico del Barletta sanzionato con 2 anni di squalifica (ai sensi art. 24 CGS).
In dettaglio hanno presentato ricorso il Catania, contro la retrocessione in Lega Pro con 12 punti di penalizzazione e 150mila euro di multa, l’ex ad Pablo Cosentino (4 anni di inibizione e ammenda di 50mila euro) ed il dirigente Piero Di Luzio (5 anni più preclusione e multa di 150mila euro).
All’appello ha rinunciato invece l’ex presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, condannato in primo grado a cinque anni di inibizione con ammenda di 300mila euro. In merito al procedimento su Teramo-Savona hanno presentato ricorso, oltre alle due società coinvolte, L’Aquila e la Luparense e i tesserati Ceniccola, Di Lauro, Berghigiani, Corda, Di Giuseppe, Di Nicola, Pesce, Dellepiane, Cabeccia, Matteini e Campitelli.
Alle 9:30 di venerdì mattina era programmato il via all’udienza di appello relativa al filone denominato “Dirty Soccer”, che vede imputata tra le altre anche la Vigor Lamezia e quindi il Messina come principale formazione interessata in caso di esclusione o retrocessione dei calabresi, che però in primo grado sono stati sanzionati soltanto con cinque punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione.
Non sarà processato il Brindisi, unica società (oltre al Barletta già fallito) a non aver presentato ricorso.
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