"Una strada intitolata alle vittime del petrolchimico"

21.07.2012 13:43

Presentazione Roberto Fusco candidato sindacoL'avvocato Roberto Fusco, consigliere comunale di "Si Democrazia", nella seduta consiliare del 17 luglio scorso ha avanzato la proposta di intitolare l’attuale via Enrico Fermi (la strada che conduce al Petrolchimico, nella zona industriale) ai tre operai che morirono nel tragico incidente dell’8 dicembre del 1977, quando l’impianto P2T fu distrutto da un incendio con conseguenze notevolmente più tragiche per la città se non fosse stato per l’intervento di tre tecnici: Carlo Greco, di Lecce, 47 anni operaio, Giuseppe Marulli, quadrista 34enne di Brindisi, e il giovane perito chimico Giovanni Palazzotto, 23 anni di Lecce. Quel giorno, in quell’incidente vi furono anche 52 feriti gravi e un centinaio di intossicati tra lavoratori e soccorritori. Un evento accaduto 35 anni fa che non ha avuto riconoscimenti significativi e che oggi sembra ignorato o dimenticato, mentre il dolore è rimasto per lo più confinato nella sfera familiare delle vittime. "Oggi è, invece, giunto il momento - afferma l'ex candidato sindaco, Roberto Fusco - affinché il ricordo possa rimanere vivo: un popolo non deve mai dimenticare. Non per semplice ritualità. Ma è un dovere ricordare sempre i contributi che questo territorio ha pagato per l’industrializzazione, in termine di vite umane e guasti ambientali. Nella storia industriale di Brindisi - conclude il consigliere comunale del movimento "Sì Democrazia" - quella pagina va tenuta ben viva, come vivo deve rimanere il ricordo dei nomi dei tre operai caduti sul posto di lavoro, forse in un ultimo disperato tentativo di far intervenire i sistemi di sicurezza". Tale proposta sarà formalizzata affinché nel prossimo Consiglio possa essere ufficialmente votata e resa concreta. Saranno inoltre presentati quanto prima altri due ordini del giornodi rilevanza sociale, affinché si inizi a parlare concretamente dei tanti problemi della città.  Il primo riguarderà il provvedimento di riapertura al traffico veicolare di Corso Garibaldi che ha soppresso una zona pedonale della città di Brindisi di notevole importanza, anche quale principale luogo di incontro, di socializzazione e di aggregazione della comunità brindisina. Il secondo, riguarderà la situazione in cui versano gli extracomunitari: il dormitorio, affidato alla gestione della Caritas diocesana col sostegno economico del Comune, ospita circa 200 immigrati in condizioni di bisogno e a dir poco disumane, tanto che i tecnici del Comune hanno verificato “una grave situazione di pericolo per la integrità fisica delle persone” nonché “una grave e compromessa situazione igienico-sanitaria”.  Questo è un problema che va affrontato e risolto nel più breve tempo possibile.

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