Brindisi, rimandato ancora l'appuntamento con la vittoria: il Taranto espugna il "Fanuzzi"

Un amaro epilogo in Coppa Italia per il Brindisi che, complice una prestazione discutibile soprattutto in zona offensiva, perde la gara di ritorno contro il Taranto con una autorete di Nicola Lanzolla.
Il cliché è sempre il solito da ormai tre partite a questa parte: la squadra di Ciullo si affida sovente a lanci o sponde per gli attaccanti, a cross dalle fasce mai sfruttati dai centravanti adriatici che appaiono sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato, senza sintonia e sempre alla ricerca della giocata difficile, mai lineare. 
Nonostante ciò il Brindisi ha creato almeno tre nitide palle gol con Burzio, Bernaola e Saraniti e a poco è valsa la pressione esercitata nella seconda frazione, allorquando il tecnico biancazzurro ha tolto uno dei tre attaccanti per Bernaola, centrocampista (mossa discutibile), facilitando così gli ionici nel loro compito difensivo. 
L’impressione però è che il Brindisi non voglia segnare, pur schierando sei attaccanti. Saraniti, Ferrari, Burzio sembrano le copie sbiadite di quanto visto nelle primissime giornate e di quanto ammirato gli anni scorsi in campionati superiori. Anche Lanzolla ha mostrato una preoccupante flessione nelle prestazioni, motivo questo che induce a riflettere e a domandarsi cosa stia accadendo ad una squadra che, sulla carta, dovrebbe essere “ingiocabile”, per usare un aggettivo in voga negli ultimi tempi.
La società dal canto suo non ha al momento rilasciato dichiarazioni, alimentando così il malcontento dei tifosi che vedono chiudersi la prima porta che poteva condurre in serie D, la Coppa Italia, costretti ad ingoiare un altro boccone amaro dopo il rocambolesco pareggio contro il Canosa e lo scialbo 0-0 contro il Toma Maglie.
Urge pertanto chiarezza, nelle azioni da intraprendere e negli obiettivi da raggiungere. Si è ancora in tempo per salvare questa stagione, a patto che si voglia.
LUIGI RUBINO