Lettera firmata Brigate Rosse: "pronti ad una nuova lotta armata"

26.05.2012 00:24

ARTICOLO TRATTO DAL SECOLO XIX

Genova - Una lettera a firma Brigate Rosse è giunta oggi per posta alla redazione del Secolo XIX e in alcune redazioni di giornali milanesi. Nella lettera vengono citati la strage di Brindisi e il ferimento del manager dell’Ansaldo Roberto Adinolfi : «La tentata strage di Brindisi, come Piazza Fontana nel ‘69, è stata un’ovvia provocazione dello stato fascista per placare la rabbia delle masse con la paura. Ma le masse proletarie non si faranno abbindolare».

Per i poliziotti della Digos la lettera è falsa, ma rappresenta comunque «un brutto segnale».

Sul ferimento di Adinolfi, invece nel volantino è scritto:

«Alle azioni di guerra si risponde con la guerra! L’azzoppamento del manager Ansaldo Roberto Adinolfi a Genova ha riaperto i giochi. Vogliamo però sottolineare ancora una volta che lo spontaneismo armato è inutile e dannoso in quanto tende a disperdere il potenziale delle avanguardie non organizzate ed ancora politicamente immature nella lotta di classe».

«Bisogna organizzarsi e colpire il regime nei suoi punti cardine - si legge ancora sul volantino - seguendo logiche politiche ben precise altrimenti le forze controrivoluzionarie avranno la meglio sul nascere. È giunta la nuova alba della rivoluzione».

«Ogni persona ritenuta colpevole - continua il volantino - dovrà pagare per i propri reati contro il proletariato. Si rende quindi necessario sviluppare una lotta di classe i cui principali obiettivi siano: formare il partito comunista combattente. Liberare i compagni prigionieri nei lager di stato. Colpire i maggiori rappresentanti dei partiti di regime e i loro “soci”. Colpire la Confindustria, ilsistema bancario ed i loro sfruttatori. Colpire i loro servi giornalisti».

Il volantino termine con lo slogan: «Colpirne 1 per educarne 100. Potere al popolo armato».

Leggi l'articolo completo: Volantino Br al Secolo XIX | Liguria | Genova | Il SecoloXIX

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