
Tra poco le sentenze ma il Brindisi è ancora senza difesa
I giorni passano e forse si sta perdendo di vista che il Brindisi deve fare i conti con un processo sportivo. Le indagini del Procuratore federale Stefano Palazzi sono entrate nel vivo. Ma a Brindisi a tutto si sta pensando tranne che a questo. La sentenza di primo grado arriverà tra qualche settimana ma il Brindisi non si è ancora affidato ad un esperto di diritto sportivo. Dopo la decurtazione dei tempi per le difese disposta da Tavecchio, gli indagati avranno a disposizione solo tre giorni (sabato, lunedì e martedì) per farsi ascoltare da Stefano Palazzi e dai suoi collaboratori, o per inviargli una memoria difensiva. Dopodiché, più o meno a metà della prossima settimana, la Procura emetterà i suoi provvedimenti. Se la tabella di marcia sarà rispettata, il processo di primo grado (Tribunale federale) si consumerà entro Ferragosto, il secondo grado (Corte d’appello) prima di settembre. Il Brindisi deve rispondere di 'responsabilità diretta' e, nonostante il clamore iniziale, sul piano delle contestazioni, sta messo molto meglio di altre squadre che dallo scandalo sembravano solo sfiorate. Ma attenzione: senza una difesa adeguata potrebbe andare a finire davvero male. Al momento l'ipotesi più probabile è la retrocessione nel campionato di Eccellenza Pugliese ma non è escluso che la Procura Federale (visto che si vuol far passare la linea delle 'pene esemplari' da dare in pasto all'opinione pubblica) possa chiedere la retrocessione più punti di penalizzazione. Ma oggi, 22 luglio, ci risulta che ancora nessuno abbia studiato gli incartamenti. Ed è tardi. Tardissimo.
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