

Di questo 2012 i brindisini ricorderanno soprattutto il tragico attentato del 19 maggio. Una bomba fece tremare una scuola, un’intera città. Perse la vita Melissa Bassi, una ragazza di 16 anni. Alcune sue compagne sfuggirono miracolosamente alla morte. In città tante manifestazioni per chiedere giustizie. Le indagini furono complicatissime dal primo momento. Dopo qualche giorno arrivò la confessione di Giovanni
Vantaggiato, imprenditore di Copertino che si addossò tutte le colpe: organizzazione dell'attentato, fabbricazione della bomba, azionamento del radiocomando. Le immagini fecero il giro del mondo. A distanza di quasi sette mesi dall’accaduto, tuttavia, il caso non è ancora completamente risolto. Secondo gli inquirenti, infatti, Vantaggiato non era solo quando piazzò le tre bombole imbottite d’esplosivo davanti alla scuola Morvillo-Falcone. E non era solo neppure nei mesi e negli anni precedenti, quando, nelle campagne di contrada Voluzzi di Copertino, faceva le prove dell’attentato che sarebbe poi costato la vita a Melissa. Nel decreto di giudizio immediato che dispone
l’inizio del processo per il 17 gennaio davanti alla Corte d’assise di Brindisi, firmato dal gip di Lecce Ines Casciaro su richiesta del procuratore capo della Dda Cataldo Motta e dei sostituti Guglielmo Cataldi e Milto De Nozza, la dicitura “in concorso con altri” compare per ben due volte. Insomma si dicuterà ancora, e molto, di questo caso che ha segnato per sempre la vita dei brindisini che ancora oggi si chiedono ‘il perché’ di un gesto tanto folle e crudele.
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