Province, D'Attis: "basta pregiudizi politici. Si lavori per il territorio"

12.11.2012 14:03

Mauro D'Attis"Nel dibattito sul riordino delle Province il centrodestra ha sempre tenuto una posizione coerente e mai abbiamo inteso affrontare questo argomento con pregiudizio rispetto ai Partiti e ai colori politici. Per questo ci aspettiamo che il dibattito non scada in inutili polemiche perché sono in ballo decisioni ben piú importanti degli equilibri politici da mantenere”. E’ quanto dichiarato dal capogruppo del PDL al Comune di Brindisi e componente del comitato delle Regioni Mauro D’Attis, aggiungendo: “abbiamo sin da subito difeso Brindisi dalla soppressione con tutte le nostre forze, comprese quelle che si esprimeranno in Parlamento in via definitiva ed abbiamo sempre parlato chiaro rispetto alle scelte e alle evidenti difficoltà di ottenere soluzioni irraggiungibili come quella del doppio-capoluogo con Taranto. Dobbiamo scegliere con responsabilità tenendo conto non dei tatticismi ma delle reali vocazioni. L'Italia ha recentemente, nel 2006, ratificato la Convenzione Europea del Paesaggio, un documento adottato dal Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000.

La Convenzione, estende il concetto di paesaggio a tutto il territorio, lo riconosce come fondamento dell’identità della popolazione, della propria cultura e dei valori che la animano. Secondo la stessa Convenzione per dare una corretta interpretazione della evoluzione territoriale, si ha l’obbligo di porre, al centro delle ragioni, la percezione delle popolazioni del proprio territorio. Ecco, appunto. A quella percezione si rifà la scelta politica di sostenere la connessione con Lecce non trascurando certo che l'occasione persa di costruire una grande provincia jonico-salentina è frutto di errori di valutazione proprio di chi, da Taranto e da Brindisi, non ha voluto o saputo interpretare bene le ragioni dei sentimenti locali”.

E ancora: “Occorre salvaguardare gli interessi e le aspirazioni del territorio, della sua comunità. E sappiamo anche che il quadro istituzionale del nostro Paese è destinato a cambiare ulteriormente rivedendo completamente il sistema dei Comuni, delle Province e delle Regioni. Ci prepariamo al dibattito con la onestà che ci ha contraddistinti finora e non vogliamo che si confonda il nostro atteggiamento responsabile con altro. Le polemiche su maggioranze e opposizioni le lasciamo fare agli altri."

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