
Minacce telefoniche al direttore della Slia. Identificato dalla DIGOS
L’attività investigativa della DIGOS scaturiva a seguito di una dettagliata denuncia – querela presentata in data 13 febbraio 2006 da CAPONNETTO Giuseppe, già Direttore della Filiale SLIA di Brindisi, azienda addetta al servizio di raccolta dei rifiuti in regime di proroga contrattuale.
In sede di denuncia il CAPONETTO riferiva di aver ricevuto sull’utenza cellulare aziendale una telefonata dal chiaro contenuto minatorio.
In particolare l’anonimo interlocutore, in dialetto brindisino, profferiva le testuali parole : “ SEI VENUTO A ROMPERE I COGLIONI … TORNATENE DA DOVE SEI VENUTO… SE NON TORNI IMMEDIATAMENTE DA DOVE SEI VENUTO TI AMMAZZIAMO…”.
Le verifiche effettuate nell’immediatezza sul cellulare al fine di verificare l’utente chiamante permetteva di riscontrare che l’anonimo interlocutore aveva sicuramente telefonato da un “ Numero privato ”.
Il CAPONETTO aggiungeva, inoltre, di non aver mai assunto provvedimento di qualsiasi natura né individuale né collettivo a carico del personale dipendente e che la sua utenza cellulare risultava conosciuta solo da pochissime persone e tutte con incarichi all’interno dell’azienda di raccolta dei rifiuti.
Il CAPONNETTO asseriva che le motivazioni delle minacce erano certamente riconducibili alla sua nomina a Direttore della Filiale SLIA di Brindisi avvenuta in data 24 gennaio 2006, conseguenza delle dimissioni senza preavviso e con decorrenza immediata presentate da Piero GIOIA alla sede centrale della SLIA che aveva motivato le stesse con forme di incompatibilità personali e di gestione.
La SLIA svolgeva il servizio di raccolta dei rifiuti a Brindisi in regime di proroga contrattuale poichè il contratto con l’Amministrazione Comunale di Brindisi era scaduto nel giugno 2005 e la proroga era la diretta conseguenza dell’attesa della valutazione delle proposte tecniche - economiche presentate in sede di gara d’appalto a cui inizialmente hanno partecipato cinque aziende nazionali.
L’esito degli accertamenti espletati dal personale della DIGOS a seguito della consultazione dei tabulati telefonici permetteva di appurare che nella fascia oraria indicata nella denuncia presentata dal CAPONNETTO risultava solo una chiamata della durata di 34 secondi proveniente da un’utenza Wind, ritenuta indubbiamente l’utenza utilizzata dall’anonimo autore delle minacce denunciate.
Le indagini sull’utenza individuata permettevano di risalire al suo effettivo utilizzatore che veniva compiutamente identificato.
In sede di individuazione fotografica, il CAPONNETTO riferiva di non conoscere assolutamente la persona oggetto delle indagini.
Approfondimenti investigativi consentivano di rilevare che l’utilizzatore dell’utenza oggetto di indagine risultava coniugato con persone legate da vincoli di parentela con alcuni dipendenti della SLIA che ricoprivano incarichi di rilievo all’interno dell’azienda.
A seguito di delega del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi Dr. Luca Buccheri nell’ambito del procedimento penale nr. 4406/11 RGNR mod. 21, in sede di sommarie informazioni rese dalla persona nei cui confronti vengono svolte le indagini, il denunciato confermava di essere l’intestatario dell’utenza telefonica Wind e di averla avuta in uso in quel periodo storico.
Ammetteva parzialmente le accuse mosse dagli investigatori della Digos aggiungendo, tuttavia, che unitamente ad altri amici, aveva effettuato uno scherzo telefonico su indicazione di un suo amico da cui aveva avuto l’utenza cellulare in uso al CAPONETTO.
Il Dirigente la DIGOS ( Dr. Vincenzo Zingaro )
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