
“Il Pdl scappando ed evitando cosi di votare la nuova legge elettorale, che avrebbe dato la possibilità agli italiani di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, ha di riflesso fatto saltare anche la conversione in legge del decreto sull'accorpamento delle Province, dimenticando però il grave danno che hanno cosi fatto a questi enti e ai loro dipendenti”. E' quanto dichiara Ciro Argese, segretario provinciale Udc. “Se veramente il Pdl avesse avuto a cuore le sorti del nostro territorio, avrebbe potuto presentare degli emendamenti, per modificare il decreto legge e per salvare la Provincia sia sotto l'aspetto territoriale/geografico, che come ente. Invece – ha aggiunto Argese – il nostro ente Provincia, oggi rimane di fatto un ente senza nessuna competenza, senza nessuna risorsa economica, diventando cosi ente di secondo grado, con un Presidente non eletto dai cittadini ma dai consiglieri comunali, per amministrare praticamente una scatola vuota. Alla luce di questi fatti, sono ancora più convinto di quanto sia stato giusto, da parte del Presidente Ferrarese, fare un passo indietro in un ente ormai inutile, consentendo cosi un risparmio dei costi della politica tra giunta, consiglio ecc., di 1,7 mln di euro, che possono essere cosi destinati ai servizi sociali e alle scuole della Provincia. Voglio ricordare che il nostro partito – ha continuato Argese -, proponeva la cancellazione di tutte le Province in un riassetto istituzionale complessivo dello Stato. Oggi invece ci ritroviamo, proprio per colpa di quel Pdl fuggito dalle proprie responsabilità, di fronte a 108 Province inutili, che non potranno assicurare più nessun servizio ai cittadini e che creeranno seri problemi, creando solo inutili lungaggini burocratiche e quindi perdita di tempo alle nostre imprese e ai nostri cittadini. La verità – ha concluso il segretario provinciale Udc - è che la questione è stata solo rinviata di pochi mesi, e quindi rimandata al nuovo governo, ed è per questo che noi ci impegniamo già da oggi a difendere, vista l'inutilità degli attuali enti Province e le decisioni dei comuni di voler andare verso altre Province, nel futuro accorpamento, lo status di capoluogo della nostra città di Brindisi”.
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