Brindisi - Casarano: Citro, Loiodice, Malcore
Calcio

Dal Casarano al Brindisi, passando per Martina e Matera: cosa NON è successo in questo Girone H

04.05.2025 20:31

Si è conclusa la regular season per tutti i gironi di Serie D. Come ogni anno, tante sorprese e colpi di scena hanno animato i campionati, dalla prima all'ultima giornata. In particolare, il Girone H ha visto di tutto e di più, dalla vetta alla coda della graduatoria. Identifichiamo dunque la Top 5 degli eventi che hanno caratterizzato questo girone nel 24/25:

BRINDISI e i 12 (poi 14) punti di penalizzazione

A far scalpore, ancor prima dell'inizio del campionato, è il Brindisi. L'esperienza dello scorso anno in Serie C è stata un disastro in tutto e per tutto. Punti di penalizzazione, ultimo posto in classifica, retrocessione e soprattutto debiti, tanti, quelli lasciati dalla proprietà Arigliano. La nuova società dunque, prende il timone in una situazione tutt'altro che semplice. A complicare ulteriormente il tutto, inoltre, subentra il regolamento: essendo il Brindisi retrocesso nella passata stagione con diverse giornate d'anticipo, tutti i punti di penalizzazione accumulati dall'artimetica retrocessione in poi, sarebbero stati scontati nell'anno successivo. I biancazzurri dunque, partono l'otto di settembre con un -12 (che poi diventerà -14) pesante come un macigno.

 

La CRISI SOCIETARIA di ANDRIA e MATERA

La stagione della Fidelis 

Tra le grandi favorite al salto di categoria a inizio stagione non può mancare la Fidelis Andria: investimenti importanti e grandi nomi portano di diritto sui federiciani tutta la pressione del caso. L'inizio di stagione, però, è tutt'altro che positivo: nelle prime cinque giornate l'Andria non vince mai e si ritrova impelagato in zona play-out. L'esperienza sulla panchina pugliese per Ciro Danucci dura poco e al suo posto subentra Ginestra. Da lì in poi una lunghissima striscia di risultati utili consecutivi riporta la Fidelis in piena lotta promozione. A un mese dal termine del campionato, però, arrivò lo scossone: le voci riguardanti i mancati stipendi si fanno sempre più insistenti e il pres. Di Benedetto è costretto ad organizzare una conferenza stampa per chiarire la situazione. Ciò non basta, però, per ridar vita ad un contesto ormai compromesso. L'Andria chiude dunque il campionato in quarta posizione, a 17 punti dalla capolista Casarano.

La stagione dei lucani

Il Matera, al contrario dell'Andria, a inizio stagione non era una delle principali candidate al salto di categoria. Tuttavia, nel mercato invernale, il presidente Stefano Tosoni decide di provare l'impresa: nomi del calibro di Matteo Di Piazza, Enrico Zampa e tanti altri approdano in terra lucana. Tuttavia, il “Matera 2.0” non decolla mai e, tra Febbraio e Marzo, la situazione precipita. Come ad Andria, le voci suo mancati pagamenti diventato sempre più insistenti e, a confermarle, arriva proprio la squadra: i giocatori fanno sapere di non star percependo regolarmente lo stipendio e, pochi giorni dopo, la società risponde con un comunicato stampa nel tentativo di calmare le acque. Poco dopo, arriva il silenzio stampa, durato fino all'ultima giornata di campionato. Il Matera, ad ogni modo, si è giocato la qualificazione ai play-off fino all'ultimo respiro, concludendo un solo punto dietro al Fasano, quinto in graduatoria.

La FAVOLA del MARTINA

A lottare per la vetta di questo campionato, tra le corazzate di Andria, Casarano e Nocerina, c'è un attore inaspettato: è il Martina. I pugliesi, nonostante un avvio difficile, hanno inanellato oltre venti risultati utili consecutivi tra campionato e coppa, portandosi in piena lotta promozione. Gli uomini di Pizzulli sono, per la maggior parte, giovani talenti pronti a sbocciare. Come già successo lo scorso anno, il Martina ci ha dimostrato che anche con un budget ridotto si possono fare grandi cose. I pugliesi hanno concluso il campionato in terza posizione, davanti a compagini del calibro di Andria e V. Francavilla. La favola del Martina però, non si è fermata alla 34esima giornata: per gli uomini di Pizzulli è arrivata anche una finale play-off tutt'altro che scontata, finita però 2-1 per la Nocerina.

La RIMONTA del FASANO

Una delle più belle sorprese di questo campionato è stato senza dubbio il Fasano: i biancazzurri sembravano destinati a lottare per la salvezza, vista la posizione di classifica dopo le prime dieci giornate. I pugliesi, infatti, sono stati, in quella fase di campionato, l'unica squadra del girone a perdere contro un Brindisi non di certo all'altezza dell'obiettivo da raggiungere. La svolta, però, è arrivata con il cambio in panchina: via Iannini, al suo posto subentra Michele Agovino. L'ex Paganese ha risollevato, grazie anche a qualche innesto nel mercato invernale, una squadra che sembrava spacciata. Nonostante il suo addio e il cambio di proprietà a poche giornate dal termine, il Fasano si è qualificato ai play-off, battendo il Nardò nello scontro diretto di quest'ultima giornata. 

Il CAMPIONATO del CASARANO

In un modo o nell'altro, nonostante qualche intoppo strada facendo, si può dire che il Casarano abbia dominato questo campionato. I rossoazzurri sono partiti da favoriti e hanno rispettato le aspettative. Poche volte nella storia la Serie D ha visto una squadra di questo livello: dagli under ai più esperti, da Loiodice a Malcore, da Saraniti a Perez. Il Casarano era già una delle più forti compagini a inizio anno, ma a svoltare il campionato dei salentini, c'è stato un episodio: come quasi tutte le squadre di questo girone, anche loro hanno optato per un cambio in panchina a stagione in corso. L'esonero di Laterza e il conseguente arrivo di Vito Di Bari è ciò che è bastato ai pugliesi per garantirsi la promozione in C. Tanti, tantissimi gol per la capolista che, meritatamente, si è guadagnata un posto nel professionismo.

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