
Sgominata organizzazione che trafficava armi
Sgominata un’organizzazione criminale dedita all’illecita introduzione di armi e che operava trala Bulgaria,la Pugliaela Calabria. Incarcere è finito un intero nucleo familiare bulgaro. L’operazione, denominata Vraza (dal nome del paese di origine degli arrestati), è stata portata a termine dalla Guardia di Finanza di Brindisi, di concerto con i militari di Crotone. All’alba sono state eseguite sei ordinanze di custodia cautelare, emesse dall’autorità giudiziaria di Brindisi, nei confronti di 5 bulgari e un italiano, tutti domiciliati a Mesoraca (provincia di Crotone). Un risultato raggiunto dopo mesi di indagini partite nel luglio 2010, quando all’interno del porto di Brindisi, durante i quotidiani controlli doganali del traffico di passeggeri e automezzi provenienti dalla Grecia, le fiamme gialle sequestrano 5 pistole, 6 caricatori, 2 silenziatori, 90 cartucce nascoste nella ruota di scorta di un’autovettura. In quell’occasione vennero arrestate tre persone, (un italiano e due bulgari tutti incensurati e attualmente fuori dal carcere per il patteggiamento della pena). A quel punto bisognava capire se si trattava di un fatto episodico o di un’organizzazione più vasta. Gli ulteriori sviluppi investigativi hanno consentito alla Guardia di Finanza di Bari di arrestare, nell’ottobre dello scorso anno, altri 3 bulgari: il capofamiglia Iliev Atanas, il fratello e il figlio. In quell’occasione furono sequestrate 7 pistole, 6 silenziatori e 94 cartucce. Il fratello di Atanas (ancora in carcere) si accollò tutte le responsabilità: gli altri due furono messi in libertà. Libertà durata solo fino a questa mattina, quando le fiamme gialle si sono presentati a casa loro con l’ordinanza emessa dal magistrato inquirente il dott. Costantini. In manette è finito anche il resto della famiglia: la moglie, la sorella e la figlia di Atanas. L’unico italiano arrestato oggi si chiama Francesco Le Rose, pregiudicato calabrese di 58 anni già conosciuto alle forze del’l’ordine per reati specifici. Era lui che provvedeva allo smistamento delle armi. Ma chi era il destinatario finale? Le indagini proseguono per cercare di trovare una risposta all’ultimo quesito irrisolto.
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