
Bobo Aprile al pm: "non ho istigato nessuno"
BRINDISI - E’ durato oltre un’ora l’interrogatorio di Bobo Aprile, il leader dei Cobas brindisini arrestato lo scorso 12 ottobre nell’ambito dell’operazione ‘escalation’. Dinnanzi al gip Giuseppe Licci ed al pm Pierpaolo Montinaro Aprile ha provato a chiarire la sua posizione dichiarando più volte si essersi limitato a svolgere la sua consueta attività sindacale e respingendo con forza l’ accusa di istigazione alla violenza. Il suo avvocato, Mauro Masiello, ha presentato istanza di revoca dell'ordinanza di custodia cautelare, nella speranza che, successivamente, il Tribunale del Riesame si pronunci positivamente anche sulla richiesta di totale annullamento della ordinanza. Aprile ha riferito ai magistrati di aver sposato la causa del comitato solo per cercare di ottenere un incontro con i vertici dell’azienda, aggiungendo che la gente si è unita allo stesso comitato in maniera assolutamente spontanea. E a chi gli ha chiesto come mai la protesta fosse rivolta proprio a Monteco, ha risposto che si trattava dell’unica azienda in cerca di personale. La decisione dei magistrati sulla sua possibile liberazione potrebbe giungere domani. Interrogate anche nove delle diciassette persone appartenenti al comitato dei discoccupati arrestati con l'accusa di violenza e interruzione di pubblico servizio ai danni della Monteco. Tutti avrebbero negato di aver impedito l’entrata e l’uscita del personale dai capannoni. Nelle prossime ore saranno ascoltati tutti gli altri anche se non è escluso che gli inquirenti possano chiedere di sentire una seconda volta alcuni degli indagati. Intanto i Cobas hanno comunicato che scendereanno nuovamente in piazza domani nella iniziativa 'No Tav tour'.
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