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Si improvvisa parrucchiere: la cliente finisce in ospedale

25.11.2011 00:22

Chiama un parrucchiere non professionista a casa e si ritrova calva. La drammatica disavventura accaduta ad una donna di 43 anni di Oria è oggetto di una dura presa di posizione da parte di Confartigianato e dell’Associazione Acconciatori contro il lavoro nero e la mancanza di competenze di chi si improvvisa acconciatore senza un’adeguata formazione. La donna, infatti, per essere stata sottoposta ad un servizio chimico non effettuato correttamente da uno dei tanti lavoratori in nero che ormai pullulano nelle nostre case, che attraggono clienti solo per il prezzo bassissimo che attuano, aveva i capelli completamente bruciati che si spezzavano alla radice al solo tocco delle mani ed il cuoio capelluto presentava un forte arrossamento. Pertanto non si è potuto fare altro che radere a zero i capelli. Difficilmente, ora potrà vedersi riconosciuti i danni, Oltre al danno alla beffa dunque. Un risparmio economico che non potrà mai coincidere con la qualità e la serietà che può offrire un normale salone di acconciatori e soprattutto bellezza e salute messe a repentaglio, senza che nessuno, tra l’altro, si assuma la responsabilità Il presidente dell’Associazione Acconciatori di Oria Salvatore Schirinzi sull’argomento ha commentato: “La signora deve ritenersi fortunata perché, grazie all’intervento provvidenziale di un professionista, l’irritazione del cuoio capelluto è stata controllata, tenendo presente che solo in seguito a lunghe e costose cure si potrà ripristinare l’apparato pilifero del cuoio capelluto, restando il fatto che per un periodo si dovrà rinunciare ai propri capelli. Alcuni dei servizi che vengono fatti in salone richiedono una preparazione tecnica non indifferente, esperienza e soprattutto conoscenza dei prodotti per i quali un serio professionista deve continuamente aggiornarsi. Rivolgendosi ad un acconciatore improvvisato o lavoratore a nero a fronte di un prezzo ridotto, non solo si rischia di trovarsi con grossi danni alla salute, ma di sicuro si danneggia la categoria degli acconciatori professionisti e tutto il sistema economico italiano per l’evasione dell’iva”. La mancanza di competenze, quindi , nella maggior parte dei casi non solo non rispetta le aspettative tecnico estetiche richieste dal cliente, ma sempre più spesso si verificano casi di forti irritazioni sul cuoio capelluto e capigliature completamente bruciate. Il presidente provinciale di Confartigianato Antonio Ignone ha aggiunto: “Non possiamo non pensare al danno che il lavoro nero arreca alla categoria, regolarmente ormai sottoposta al macroscopico occhio del fisco. Il lavoratore in nero è un evasore totale, che toglie lavoro a chi paga le tasse e non si assume la responsabilità del proprio operato. La Confartigianato, sempre vicina ai problemi del mondo produttivo, non meno su quello del lavoro nero ha già avviato delle intese con il Comando della Guardia di Finanza della provincia di Brindisi per una azione incisiva sul territorio atta a debellare il fenomeno dei porta a porta con nuove metodologie d’indagine. Questa azione che ha già prodotto i primi risultati in provincia facendo emergere diverse attività illegali sarà presto effettuata anche ad Oria”.

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