
Pane, basket e....peperoncino: Scavolini BM Pesaro e Enel Brindisi

Sono infatti due squadre di chiara propensione offensiva perimetrale, che danno il meglio di sé nel gioco aperto in velocità e si affidano sotto canestro più all’atletismo che al talento dei singoli. Ed inoltre sono tutte e due formazioni ancora alla ricerca di un sistema di gioco ottimale e di una solida e convincente identità di squadra.
Quello che invece le rende davvero diverse, almeno al momento attuale, è il trend agonistico: Brindisi viene da una brillante vittoria in casa della Dinamo Sassari ed è caricata a mille sotto l’aspetto psicologico; Pesaro invece, dopo un positivo inizio di stagione, ha infilato tre sconfitte consecutive e la trasferta in Puglia non sembra davvero l’occasione migliore per invertire la rotta. Non è il caso, però, di fasciarsi la testa prima di rompersela: la band di Giampiero Ticchi, con tutti i suoi difetti, è comunque un gruppo che si batte sempre con assoluto impegno e tanta generosità, e siccome ai ragazzi in biancorosso non mancano talento e caratura tecnica, l’impresa a sensazione potrebbe comunque concretizzarsi anche su un campo ostico come quello di Brindisi, restituendo a Pesarobasket l’entusiasmo di inizio stagione.
L’ENEL Brindisi è formazione tutta “stars-and-stripes, con cinque americani nel quintetto base. Punto di forza della squadra di coach Bucchi è la coppia di esterni Reynolds – Gibson. Il primo ha lasciato il segno a Sassari con ben 12 assists smazzati ed è 5° assoluto del campionato nella specialità dei passaggi vincenti. Il secondo è il vice-tiratore scelto del torneo con 19,5 punti a partita, anche se detiene una poco edificante pole position nella classifica delle palle perse (5 a partita). Sotto canestro, Brindisi sfrutta la stazza fisica e la combattività di Grant e Robinson, coppia di lunghi alla boscaiola, sempre ponti a far legna nell’area pitturata.
Se la Vuelle vorrà veramente provare a fare l’impresa, dovrà puntare soprattutto su una incrollabile intensità difensiva, senza cali di concentrazione per tutto l’arco dell’incontro, e soprattutto su un attento controllo del ritmo di gioco e su una drastica riduzione delle palle perse, perché se la partita si metterà sul piano del corri-e-tira, Brindisi si mangerà i nostrani in un sol boccone.
Denis Clemente, nonostante appena approdato in riva alla Foglia, potrebbe dare un consistente contributo in cabina di regìa: il portoricano ha lavorato duro per tutta la settimana, cercando di metabolizzare in fretta il sistema di gioco della sua nuova squadra, e di certo non gli mancano le giuste motivazioni per farsi apprezzare su una piazza storica del basket tricolore come quella pesarese. Dice: ma…il peperoncino? Ve lo serviamo subito. Non ci è piaciuto affatto il modo in cui la società biancorossa ha gestito, almeno finora, la questione nevralgica dell’uscita dal roster di Valerio Amoroso.
La “sparata” della caccia a Stefano Mancinelli si è rivelata subito il classico specchietto per le allodole: in realtà la cosa si è chiusa subito in negativo per l’inadeguatezza dell’offerta economica proposta al giocatore, ed il GM Montini ci ha confermato che, almeno per ora, non è previsto alcun nuovo acquisto per rimpiazzare Amoroso (che fanno, si mettono in cassaforte i soldi della rescissione del contratto?). Come dire che lo spot di ala forte dovrebbe restare affidato al duo Mack-Flamini, due giocatori che sono dei power forward come chi scrive è un incantatore di serpenti.
La speranza è che, in realtà, in casa Vuelle si stia lavorando in gran segreto per colmare le gravi lacune del settore lunghi: la passione del tifo biancorosso merita rispetto e considerazione.
di Alberto Pisani
viverepresaro.it
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