Il canto dei 'tre tenori'. Poi Laboragine e Fusco. Ecco la ricetta del Brindisi

16.09.2012 20:37

Mauricio Ezequiel VillaBRINDISI – Una gara perfetta. Il Brindisi ha dato tanto spettacolo a Nardò. Lo hanno ammesso i giornalisti presenti. Gli addetti ai lavori. Un sincronismo irripetibile in serie D nei movimenti con e senza palla. Oltre alle magie dei ‘tre tenori’ Albano-Villa-Palmiteri ed alle ‘pennellate’ di Laboragine, la vera svolta è rappresentata dall’inserimento di Fusco sulla mediana al posto di Sireno. L’intuizione di potere impiegare in un ruolo cosi delicato un ’93 rappresenta una grossa opportunità per Francioso che, proprio in quella zona del campo aveva avuto i principali problemi nelle prime tre gare. Fusco ha interdizione e impostazione. E la sua prestazione ha migliorato anche le qualità di Laboragine. Azzeccata anche la scelta di mutare il modulo in un devastante 4-3-3 viste le attuali condizioni di Rizzi. Il 4-3-1-2 è applicabile solo quando si ha un ‘top-player’ sulla trequarti come lo era Nicolas Chiesa per Massimo Silva nella stagione della promozione. Rizzi, al momento, non può garantire le stesse qualità. L’impressione è che la squadra sia destinata a migliorare. Peccato solo non avere anche qualche ricambio in più in panchina. Con un piccolo sforzo ci si potrebbe divertire davvero. Ma al momento è giusto dire che il Brindisi non sia nelle condizioni di lottare per il primato. Per ora godiamoci questa prestazione che ci consente di tornare a parlare di CALCIO.

Fabrizio Caianiello

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